Vi avevamo promesso un post tutto dedicato a Nagasaki ed eccolo qui! Torniamo quindi a parlare di Giappone, ma questa volta ci spostiamo nell’estremo sud dell’isola, in quel territorio particolare chiamato Kyushu. Particolare per tanti motivi.
Intanto per i paesaggi.
Il lungo viaggio in treno che abbiamo fatto da Hiroshima (uno shinkansen che ci ha portati ad Hakata, quindi un kamome, un bullet train, fino a Nagasaki) vi darà modo di godere del panorama fuori il vostro finestrino, una serie ininterrotta di insenature, piccoli golfi, moli minuscoli, alternati a foreste di bambù e villaggi di campagna talmente tranquilli da sembrare disabitati.
In secondo luogo, per la sua storia.
Il territorio del Kyushu ha alternato periodi di estrema apertura nei confronti di altre culture, come quella cinese, coreana ed europea, che hanno portato a interessanti contaminazioni in campo gastronomico, religioso e artistico, ad altri di totale chiusura.
Per due secoli lo Shogun chiuse le frontiere al mondo occidentale dichiarando illegale il Cristianesimo, portato sull’isola insieme alle mercanzie olandesi, portoghesi e spagnole, diffusosi in poco tempo a macchia d’olio, lasciando presagire funesti periodi di rivolta e persecuzione.
La città di Nagasaki è inaspettatamente ricca di chiese e missioni di religione cattolica, tra queste una in particolare, commemora ventisei martiri cristiani i cui corpi crocifissi vennero lasciati come monito per i ribelli verso la fine del 1500.
Eppure Nagasaki vi sembrerà incredibilmente vivace, aperta e cosmopolita. Si respira aria europea passeggiando per il suo wharf, a ridosso del bellissimo Museo di Arte, una splendida costruzione moderna fatta di legno, vetro, luce e acqua.
Il molo è attiguo a un grande parco adorno di installazioni artistiche dove abbiamo avuto la fortuna di capitare durante un festival di musica e street food all’aperto, in mezzo a tanti ragazzi giapponesi noncuranti della pioggia.
Un’improbabile giappo boy band dalle pettinature emo sta proponendo un inascoltabile pop in stile occidentale in lingua, e noi restiamo per un po’ ad osservare la folla colorata di pubblico che si muove timidamente a ritmo. A chiudere il festival, dei variopinti fuochi d’artificio illuminano il cielo e il mare ora di rosso, ora di giallo, ora di blu, e sembrano salutare non solo la fine del temporale, ma dell’estate stessa.
Mangiamo del donburi squisito in un locale tipico, di quelli con i tavoli bassi rialzati su piccoli privè di legno dove si può accedere solo scalzi, non lontano dalla Prince Willem, la copia di un vascello olandese del XVII secolo, ancorato nella baia.
Un piccolo ponte simile a quelli di Calatrava ci ricongiunge alla terra ferma, dove possiamo prendere uno dei tanti tram per andare a visitare il centro storico. I tram danno quel tocco demodè che dona particolarmente alla città, ma non solo, sono estremamente economici e capillari.
In pochi minuti siamo lungo un corso d’acqua artificiale illuminato da lanterne e lambito da salici piangenti.
Il Ponte degli Occhiali, tanto fotografato nonostante la sua semplicità, è il ponte di pietra più antico di tutto il Giappone, regalato dai cinesi nel XVII secolo. Il nome deriva dalla curiosa curvatura delle due arcate che, riflesse nell’acqua, sembrano degli occhiali tondi.
Un altro quartiere che ci è tanto piaciuto è stato Shianbashi, pieno di sale karaoke e locali dove potrete assaggiare la carne di balena. Nagasaki è stata l’unica città in Giappone dove abbiamo trovato questa specialità, ma sinceramente non ce l’abbiamo fatta ad assaggiarla.
Siamo stati solo due notti, purtroppo, ma di sicuro la città meriterebbe una visita più approfondita.
Quello che però ci ha lasciati sbalorditi è stata questa sorprendente vivacità e apertura, cosa che ci ha fatto anche riflettere su come Nagasaki sia riuscita a riemergere dopo i tragici fatti del 9 agosto 1945, la seconda bomba atomica lanciata dopo Hiroshima, appena tre giorni prima.
Siete stati a Nagasaki? Qualcuno è riuscito ad assaggiare la carne di balena e, se sì, di cosa sa?
Bravi, bel post! 🙂 Non ho ancora avuto modo di visitare finalmente il Giappone, ma sicuramente cercherò di vedere di tutto e di più. Ciau!
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Grazie Futura, e benvenuta! Te lo auguriamo di cuore, il Giappone merita davvero 🙂 Un bacione!
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Sempre interessantissimi i vostri post, quelli sul Giappone ci colpiscono sempre particolarmente!
Un bacione 🙂
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Il Giappone è uno dei quei posti che ci suscita sempre emozioni particolari, anche se è passato qualche anno da quel viaggio. Grazie ragazzi! 🙂
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Visiterò il Giappone tra un paio di settimane. Spero di riuscire ad includere Nagasaki nel mio itinerario. Il vostro racconto e le fotografie mi confermano che ne vale la pena 🙂
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Ciao Roberta e benvenuta! Che bello il Giappone! Che giro farai? Arrivare a Nagasaki è una bella fatica, ma ne vale la pena. Sono felice che tu abbia apprezzato il post! 🙂 Grazie! A presto!
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