Ontario: due giorni all’Algonquin Park

Torniamo sempre con molto piacere a parlarvi di natura e attività outdoor. Dopo la nostra esperienza in camping nel Parco Nazionale di Yosemite, in California, questa volta vi portiamo in Canada, in Ontario, nel parco dell’Algonquin.

Lo abbiamo inserito nel corso di un lungo fly and drive nel 2011 che ci ha portati a scoprire le bellezze del New England (o almeno, una sua parte, quella del Massachussets e del Maine) e del Canada Orientale.

Il parco dell’Algonquin dal 1893 è il più antico del Canada, una vastissima area di foreste e laghi (ben 2400!) a poco più di tre ore di macchina da Toronto.

Provenendo da Ottawa, come abbiamo fatto noi, accederete all’ingresso est del parco, non lontano dal visitor center, dove vi consigliamo di fermarvi per reperire mappe, cartine e comprare il pass che dovrete esporre sul vostro parabrezza per tutta la durata del soggiorno (costa circa 10$).

Il motel nel quale abbiamo soggiornato per due notti è completamente dalla parte opposta, e quindi ci rimettiamo in macchina per attraversare il parco in tutta la sua lunghezza, apprezzandone gli incantevoli scorci.

Ovunque l’occhio si posi è natura incontaminata.

Le nostre aspettative sono altissime, soprattutto ci piacerebbe imbatterci in un alce, ma forse saremo più fortunati con il calare della notte.

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L’Algonquin Inn sarà il nostro alloggio, un insieme di bungalow e appartamentini sulle rive dell’Oxtongue Lake.

Alla reception, accanto a un bel camino scoppiettante, una radiosa ragazza dai capelli rossi ci dà le chiavi della camera, una stanza rialzata con un piccolo patio, di quelli che si vedono nei film, con la porta protetta dalla zanzariera e, all’interno, un letto, un bagno con vasca e un salottino.

Tutto molto semplice e attempato, si capisce, ma a noi sembra il paradiso, anche perché siamo molto stanchi.

Compreso nel prezzo della camera il noleggio delle canoe. Basta registrarsi alla reception con l’orario di uscita delle imbarcazioni, munirsi di giacchetti salvagente e pagaie e via, si può seguire la corrente.

Questa cosa del noleggio gratuito per i clienti è molto conveniente. Il giorno seguente avremo modo di informarci sui relativi costi per il noleggio canoa e per un’ora non si spenderebbe meno di 30$. Ecco perché è pieno di famiglie con la station wagon carica di canoe e mountain bike. Far divertire la famiglia senza adeguata attrezzatura fai da te può diventare un vero salasso.

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Muniti di tutto il possibile per non annegare arriviamo a un molo di legno. Canoe e  kajak al sole ad asciugare mentre un gazebo alle nostre spalle, sotto il quale sono sparpagliate sdraio e sedie da giardino, rimandano a feste estive a base di birra ghiacciata e barbecue.

Con un po’di apprensione (io non sono mai andata in canoa) salgo a bordo e pian piano cerco di lasciarmi andare provando a focalizzare la mia attenzione non tanto sui miei movimenti, ma sul panorama e il silenzio che ci circondano. Ci siamo solo noi, il ciaf ciaf dell’acqua sullo scafo, gabbiani che ci guardano curiosi da un isolotto in mezzo al lago e l’eco lontana di risate di bambini.

Come prima volta in viaggio non c’è male, anche se, ammettiamolo, sono negata. Io e gli sport abbiamo un problema. Si chiama coordinazione. 🙂

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Se potete, prenotate una stanza con cucina. Noi non l’abbiamo fatto e per mettere qualcosa sotto i denti a cena non è stato facile. Il primo ristorante si trova, infatti, a una quarantina di minuti in macchina in una località chiamata Dwight e il servizio sarà talmente lento che vi dimenticherete perché vi trovate lì (anche se hanno una pie ripiena di marmellata di fragole e rabarbaro da svenimento!!).

Si chiama The CookHouse Saloon, un  locale semplice, con vecchie mazze da hockey su ghiaccio appesa alle pareti e partite di baseball dalla tv sopra il banco del bere.

Il giorno seguente lo dedichiamo interamente alla scoperta del parco. Ci alziamo molto presto e sotto una fitta nebbia ci avviamo per percorrere a piedi uno dei tanti trial trekking segnalati, il Two River Lake Path. Vi sentirete come inghiottiti dalla montagna, fagocitati da questa splendida foresta di aceri che già comincia a vestirsi di rosso per il foliage.

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Scesi a valle ci fermiamo in riva al lago in una delle tante aree organizzate per i picnic (tutte con bagni pubblici e contenitori per la raccolta differenziata), ma l’acqua è talmente invitante che aspettiamo a mangiare. La sabbia sul fondale è piacevolmente morbida e con questi riflessi sembra di posare i piedi su un tappeto dorato.

Nel pomeriggio ci piacerebbe noleggiare delle bici per seguire un sentiero che si snoda nel bosco in prossimità di un’antica ferrovia. C’è da aspettare parecchio prima che arrivi il nostro turno, ma anche in questo caso il costo per poco più di mezz’ora si aggira intorno ai 30$… Non proprio economicissimo, quindi a malincuore rinunciamo.

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Decidiamo di rientrare e dedicare l’intero tardo pomeriggio ad un’altra escursione in canoa sull’Oxtongue, affascinante e misterioso.

Se siete a Toronto o ad Ottawa per qualche giorno e avete tempo e voglia di vedere qualcosa nei dintorni, questo parco fa proprio al caso vostro, ancor di più se siete in famiglia. Noi non ne avevamo mai sentito parlare prima e siamo rimasti piacevolmente sorpresi.

Non vi nascondiamo che se dovessimo tornare in questa parte del Canada non esiteremmo a fare un’altra capatina qui… Le soluzioni che questo parco offre sono davvero tante e in qualunque stagione dell’anno… E chissà, magari, sarebbe la volta buona per vedere quel famoso alce…

 

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Vivo a Roma, sono farmacista, ho 43 anni. Due figli, tre gatti, un pastore maremmano. In viaggio con Vale dal 2004, mi piace pensare che si possa viaggiare anche solo con un buon libro, un film, una canzone. Il blog nasce per il piacere di scrivere, immortalare e condividere le nostre esperienze di viaggio in giro per l'Italia e nel mondo. Sono una blogger atipica, molto poco social e non mi piace apparire in foto. Sogno il Sud America, ma poi con il cuore torno sempre a Parigi.

9 pensieri riguardo “Ontario: due giorni all’Algonquin Park

    1. Guarda Lu, mi sono talmente innamorata di quella parte d’America che ci andrei proprio a vivere, soprattutto nel Maine. Ma se ti dovessi dire, quell’anno abbiamo esagerato a voler inserire anche il Canada nel viaggio. Tornassimo indietro credo dedicheremmo più tempo a più stati del New England senza sconfinare, e quindi il Connecticut, il Vermont o Rhode Island. Lasciando il Canada per un’altra occasione… Tutto bellissimo, ben inteso, ma troppo stancante come lo abbiamo fatto noi 😉

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