Questo tag è frutto della fantasia di Chiara e Marco de I Viaggiascrittori, travel blogger giovani, ma già dotati di una particolare sensibilità. Questo tag, il cui obiettivo è raccontare come la pluralità incida sul viaggio e sulla scrittura di un blog, ne è una prova.
Anche noi, come Chiara, non riusciremmo a pensare ad una partenza senza l’altro. Qualche volta è capitato, ovviamente, ma entrambi ci siamo sentiti come se mancasse qualcosa.
Io e Valerio siamo insieme da dodici anni, conviviamo da quattro e abbiamo un bambino. Credo sia inevitabile e, allo stesso tempo, bellissimo questo senso di smarrimento quando ci capita di non stare insieme. E da quando è nato Samuele abbiamo iniziato il viaggio insieme più grande di tutti, quello come famiglia. Con Samuele con noi il mondo ci sembra ancora più bello da esplorare, ancora più interessante, e anche se c’è più fatica e, in certi casi, preoccupazione, non potremmo più farne a meno. A volte ci siamo chiesti come abbiamo fatto ad aspettare così tanto a diventare genitori. Viaggiare con i figli è divertentissimo, si conosce il mondo attraverso i loro occhi e ci si riempie del loro stupore e sincero entusiasmo.
Il nostro piccolo blog è nato nel settembre del 2015, in un momento piuttosto difficile per me. Ero ancora in congedo maternità e lo stare a casa da sola a badare alla mia creaturina era bello sì, ma per una abituata a lavorare, a vedere gente tutti i giorni, stava diventando un pochino alienante.
Inoltre il cancro di mia madre, diagnosticato neanche un anno prima, la chemio, l’operazione e tutto il dolore che inevitabilmente si insinua in una famiglia (dolore che non sempre avvicina, come si potrebbe immaginare), anche se alla fine si è risolto tutto per il meglio, mi hanno spinto alla ricerca di un’evasione e-perché no?-magari a conoscere qualcuno con cui condividere una passione, perché in fondo mi sentivo un pochino sola. Inoltre, noi di gente che viaggia ne conosciamo proprio poca, e l’idea di confrontarsi con qualcuno sulla nostra stessa lunghezza d’onda, magari scambiandosi consigli, esperienze, insomma entrare in una comunità di viaggiatori, ci allettava non poco.
Valerio mi è stato di enorme supporto ed è stato lui a insistere affinché aprissimo il blog. I diari, le foto, tutte queste cose c’erano da un pezzo. Io, i diari, li scrivo da sempre, e mi è sempre piaciuto scribacchiare (scrivere è un’altra cosa). Ha pensato lui alla registrazione su WordPress, a capire come funziona, al tema da usare, a risolvere gli eventuali problemi tecnici finché, a settembre 2015 appunto, tra mille dubbi, ho condiviso il primo post.
Poi ho cominciato a seguire molti di voi, blogger veri, di talento, dai quali non smetto mai di imparare e che non mi stancherò mai di leggere. Ho capito che la scelta dei blog che mi piace seguire va come per la vita, per simpatia, per quelle affinità elettive che senti naturalmente con una persona e non con un’altra, nello stesso identico modo con cui sceglierei una compagnia per scambiare due chiacchiere davanti a un caffè. E tutti i blogger che mi piacciono di più sono accomunati da una caratteristica fondamentale. La sincerità.
Non importa se e quanto viaggi. Ci sono blogger che hanno già tutte le partenze organizzate da qui al 2020, ma questo non è detto che sia sinonimo di capacità narrativa e/o di coinvolgimento. Anzi, a me tutti quei “next stop” mettono anche un po’ d’ansia. Altri blogger viaggiano poco, o non fanno viaggi epici, ma riescono comunque a tenermi incollata allo schermo tanto è carismatico il loro raccontare.
Come nella vita poi diffidiamo dagli egocentrici, dai personaggi, dai blogger un po’ “posoni”, quelli talmente concentrati su sé stessi che quasi perde di significato il luogo in cui si trovano, quelli che usano parole come “cuore” ed “emozione” ormai per qualsiasi posto nel mondo, tanto da non riuscire più a distinguere quale li abbia davvero colpiti e quali no, e magari vengono pure pagati… Questa cosa mi sconvolge. Non perché abbiamo velleità di diventare blogger professionisti. Quello del blogging per noi è un mondo sconosciuto e principalmente un hobby, ma questo non significa che non sappiamo distinguere uno molto bravo, che però resta nell’anonimato, o quasi, da altri che puntano molto (troppo?) sull’immagine e magari diventano un nome.
I tag sono risorse preziose per conoscersi meglio. La maggior parte dei blog che seguiamo li abbiamo scoperti così, e Chiara e Marco non fanno eccezione.
Rispondendo al loro tag, #UnBlogPerDue
Gli articoli li scrivo tutti io, tranne questo e quest’altro che sono di Vale.
I diari nascono in viaggio, in presa diretta, appunti che poi elaboro una volta tornata, quando lascio depositare l’entusiasmo del momento e riesco a essere un po’ più lucida e distaccata.
Anche le foto le scatto io. Mi piace da matti la fotografia, tanto che ho seguito un corso serio per imparare davvero quest’arte. Ho una reflex modello base che mi è stata regalata da Vale qualche tempo fa, una Nikon D3200, ma anche con la vecchia compattina mi sono divertita. Da quando c’è il blog ho preso l’abitudine di immortalare anche il cibo, ma la cosa non è semplice vista la mia inclinazione a spazzolarmi tutto ancora prima di tirare fuori la macchinetta dalla custodia. Nelle foto non compaio mai.. e non è che carico quelle in cui non ci sono. Proprio non ci sono. È che secondo me c’è di meglio in giro da immortalare che il mio faccione… Non parliamo poi dei selfie. Chi ci segue su Instagram lo sa perché è scritto a chiare lettere. This is strictly a no selfie zone 🙂
Entrambi siamo imbarazzatissimi davanti a un obiettivo, sia esso di una macchina fotografica o di una videocamera. Non potremmo mai usare Snapchat. Anzi, per far vedere anche a voi quanto siamo sciolti davanti a un fotografo ho scelto questa immagine, non proprio nitida, ma che secondo me ci rappresenta a perfezione. Eravamo ad Amsterdam nel Museo Stedelijik e un nostro amico in viaggio con noi, prendendo la macchina fotografica tra le mani ci ha suggerito di guardarci intensamente negli occhi, da veri innamorati. Beh, questo è stato il risultato…
Se dovessi stilare una classifica dei social preferiti metterei, in ordine, Instagram, Facebook e Twitter.
Preferiamo non inserire foto del piccolo Sami, anche se già vanta book interi. Vorrei fosse lui a decidere della propria immagine e da grande avrà tutto il tempo per farlo, blog o non blog, quindi per ora, da suoi genitori e tutori preferiamo proteggerlo da tutta la follia che ci circonda, anche via internet, postando immagini che non lo ritraggano direttamente.
Il blog si chiama Where are Ale&Vale? da un’idea di Valerio, dal nome di una cartella salvata sul suo desktop che era una specie di raccolta di foto di viaggio sparse.
Anche se ormai si viaggia in tre (Sami viaggia con noi dal concepimento in pratica, ero incinta di due mesi e lui era già con noi a Mauritius) siamo affezionati a questo nome perché in qualche modo invita alla ricerca e allo smarrimento… E non sono forse questi i fini ultimi del viaggio?
Ma troppo bella la vostra foto!! Molto naturale e vera, altro che pose 😊
Mi piace molto questo articolo, si scoprono tante cose di voi e del vostro rapporto coi viaggi e col blogging. Se sono nel gruppo dei blogger che seguite (spero di sì!), vi ringrazio tanto! Io vi seguo sempre con affetto virtuale…per voi e per il vostro piccolo esploratore!! 😊😊
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Altroché se ci sei Agnese! Il tuo è stato uno dei primi blog che abbiamo seguito e, credimi, non ce ne siamo mai pentiti 😉 Un bacione e grazie mille!!! 🙂
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😍😍😍
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E’ meravigliosa quella foto, la trovo immensamente autentica: si vede che c’è tantissima complicità e che vi completate. Sisì, si vede dalla foto!
Questa è un’altra lettura delle motivazioni che ci inducono a tenere un blog, molto spesso anche per me è stato “terapeutico”.
Ahhh, conosco il problema del fotografare il cibo 😉 però sto migliorando. Ci vuole mooolto autocontrollo.
Invece io apprezzo Twitter proprio per le sue limitazioni. Eppure! Spesso la gente riesce a dire ****ate anche con meno di 140 caratteri!
Bel post e bellissime le tue parole Ale. In bocca al lupo per il resto.
Un caro saluto
Daniela
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Ahahahah! Sapevo che avresti capito il mio problema, da buona ghiottona come me…:D Se non ci fosse Vale a dirmi “aspetta, e la foto?” a quest’ora non avrei traccia delle leccornie gustate in viaggio.. Non so se hai scritto qualcosa sulle motivazioni che ti hanno spinta ad aprire il blog…Se sì mi puoi mandare il link che me lo leggo volentieri? Grazie per il commento Dani…e crepi il lupo! Un bacio!
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No mi spiace non ho mai scritto un post sulle origini/motivazioni. Su certe cose tocco picchi di espansività estrema mentre, su altre, sprofondo nella riservatezza più assoluta. Pensa che nessuno della mia famiglia sa del blog!
La cosa dell’aprirsi con maggiore facilità agli estranei piuttosto che con i “cari” è assolutamente vera, almeno nel mio caso (anche se si tratta di raccontare una semplicissima vacanza).
Però, se dovessi farlo, ti manderò l’anteprima in esclusiva! 😀
Un bacio a te!
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Ho riletto il post più volte per essere sicura di non essermi persa per strada nessuna delle duemila cose che abbiamo in comune ed in cui mi sono ritrovata! Anche il mio blog ha spinto Salvatore per aprirlo, ha comprato dominio e ha iniziato a settarlo, se fosse per me…”ciao coreeee” come si dice a Roma! Anche se l’idea già c’era da tempo è arrivato nel “momento giusto” dato che anche per me ha rappresentato una sorta di distrazione in un periodo non molto sereno della mia vita. Come voi anche noi non conosciamo molta gente con cui parlare di viaggi, anzi direi che di gente che viaggia non conosciamo proprio nessuno!!! Vogliamo parlare delle persone che ci piace seguire? Aprirei un capitolo a parte ma per ovvie questioni di spazio mi limito a dire che condivido al 100% come la pensi sui social, sugli egocentrici e su snapchat!!!
Un abbraccio Ale!
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Vale, dovremmo incontrarci un giorno e raccontarci un po’ di cose… Ecco, con te un caffè me lo prenderei volentieri…😉 Un abbraccio a te e grazie per essere passata!
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Già è vero e poi siamo tutti di Roma!…Anche se mi vergogno ancora (ed anche molto) per la megatoppa che ho preso per quel commento al post di Hiroshima! Se ci ripenso…mamma mia che grandissima figura di… che ho fatto! Vabbè dai hai capito non farmelo scrivere!!! Ecco questo è uno dei blog che leggo sempre con moooolto piacere! Forse perchè dietro ci sono delle persone che sento molto simili!
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Io se ci ripenso sono contenta di non essermi fermata all’apparenza, di aver proseguito a leggerti e commentarti, seppur all’inizio con una certa ansia, devo ammetterlo 😉 E’ facile fraintendersi quando ci si conosce solo virtualmente…e comunque anch’io avrei potuto scrivere quel commento in maniera migliore 😉
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Cari Ale e Vale, innanzitutto scusate per il ritardo nella risposta, ieri è stata una giornata un po’ intensa e non abbiamo avuto tempo di star dietro ai social. Ho sentito in questa vostra presentazione una grande affinità di idee e di visioni, la sincerità che cercate nei blogger, lo scrivere come evasione, la volontà di non immortalare Samuele… Rimango sempre molto colpita (in negativo) da quanta leggerezza molti genitori di oggi usino nel condividere in internet tutte le fasi di crescita dei loro figli, senza minimamente pensare alla privacy di quelli una volta cresciuti, ma solo al numero di like che li riempirà ancora più di orgoglio per la loro creatura. Oggi facciamo cose per prendere like: per me è semplicemente deprimente. Il fatto che stiate insieme da così tanto tempo e con l’affinità che percepisco mi fa commuovere, spero che possa capitare anche me. Attraverso un momento molto particolare della mia vita, di grande insicurezza, e il vostro esempio stamattina è come una piccola luce. Perciò vi ringrazio di cuore, non per aver partecipato al tag, ma per esservi messi a nudo come persone. P.s. in quella foto siete tenerissimi.
A presto ❤
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Ciao Chiara, benvenuta nel nostro blog! Non sai quanto siamo contenti di poter conoscere nuovi viaggiatori..e con idee affini alle nostre, per giunta! Sono perfettamente d’accordo con te…I social ci hanno reso un po’tutti personaggi e ormai per qualche like o, nel caso del blogging ad alti livelli,per qualche follower o lavoro in più, si strumentalizzano anche cose semplici e naturali come diventare madri o allattare un neonato. Tutto fa brodo ormai..;) Il blog ha questo potere su di me che a quasi un anno dall’ apertura non mi riesco tanto a spiegare, e cioè riuscire a parlare di cose personali, mettersi a nudi come giustamente dici tu, mentre nella vita di tutti i giorni sono molto più riservata e timida. Mi dispiace molto leggere che stai passando un momento di scarsa serenità e se in qualche modo siamo riusciti a confortarti ne sono felice..Spero comunque si risolva tutto per il meglio e ti faccio un grosso in bocca al lupo!
Un abbraccio Chiara, e grazie di cuore😊
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Un abbraccio a tutti voi! 🙂
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Ciao, non ci conosciamo ancora, anche solo virtualmente, perchè anche noi siamo un blog appena nato e stiamo cominciando a leggere di ognuno di voi, giorno dopo giorno. Grazie a questo tag stiamo scoprendo tante storie personali, alcune diverse, altre invece molto simili alla nostra.
Per quanto mi riguarda, parlo al singolare adesso, capisco che per sempre più persone il blog sia nato da una esigenza di svago da un mondo che non sempre è tutto rose e fiori. Scrivere e raccontare a quanto pare fa bene e l’ho provato anche io sulla mia pelle… Non sai quante volte Giorgia mi ha detto: “dai scrivi qualcosa per il blog e smetti di pensare a quello che ti crea ansia…”. Ed ha sempre funzionato.
Voglio anche dire un’altra cosa, da non mamma. Amo tantissimo la solarità e l’allegria che trasmetti quando parli dei viaggi che fate insieme a Samuele, perchè finalmente siete una voce fuori dal coro! Tutte le persone che conosco ti dipingono l’essere genitori come la morte dei viaggi, delle scoperte e delle mete più lontane. Sembra che si possa solo prenotare un ombrellone in Riviera o al massimo concedersi una settimana bianca in un hotel con l’animazione bambini… Invece io nella mia infanzia ho viaggiato un sacco con i miei genitori, ho visitato città europee, ho preso aerei, traghetti e ho aiutato mille volte mio padre ad orientarsi in macchina con le cartine stradali. Quindi leggervi mi mette decisamente di buonumore e posso rispondere ai catastrofici genitori che conosco… “non è mica vero!! C’è chi gira il mondo!!”.
Un saluto ragazzi ed un bacio al piccolo Samuele.
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Ciao ragazze, piacere di conoscervi! Bellissima la vostra idea di aprire un blog di coppia di amiche. .Lo trovo originale e segno di una grande complicità ..in bocca al lupo, vi seguiremo volentieri😊 Grazie per il bel commento .. Non so se possiamo definirci una voce fuori dal coro, però penso che come genitore il regalo più grande che si possa fare a un figlio è farlo viaggiare…per l’ombrellone in Riviera c’è sempre tempo… ahahahah!! Un bacio e a presto!!
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Mi piace tanto questo post! Alla fine anche se vi seguo fin da quando mi sono tuffata nel mondo dei blogger, non sapevo molto di voi e delle vostre vite personali… dopo aver letto mi sembra di conoscervi un po’ di più! Mi ha lasciato una bella sensazione 🙂
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Grazie Diletta, che piacere leggere le tue parole😊 un bacio grande!
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