#WorstInTravel: cosa ci manda in bestia in viaggio

ATTENZIONE! 

Si informano i gentili lettori che il post che state per leggere è ad alto tasso di acidità. Non avendo pertanto passato i comuni standard della “blogosfera”,  fatta di entusiasmo e fiducia nel genere umano, si è a possibile rischio di esposizione a radiazioni caustiche. Può nuocere alla salute.

Il tag #WorstInTravel è un’invenzione di Beatrice del blog Il Mondo secondo Gipsy, un elenco di tutte le cose o situazioni che vi fanno imbestialire quando siete in viaggio.

Mettetevi comodi perché nel mio caso la lista è lunga!

Il guaio è che non credevo di avere tutti questi “sassolini” nelle scarpe, oppure se c’erano, non ci avevo fatto troppo caso o non avevo dato loro troppo peso. È come se con questo tag mi ci fossi soffermata per la prima volta e il risultato è stato per me spiazzante.

Ringrazio Giulia di Viaggiare con gli Occhiali per avermi taggato, e nella mia nuova pelle da Puffo Brontolone (quello che diceva sempre “Io Ooodio!”), eccomi a snocciolare con voi tutto quello che proprio non reggo in viaggio.

L’applauso quando l’aereo atterra

Partiamo con un grande classico al quale ho assisistito però, bisogna dirlo, solo quando a bordo c’erano passeggeri italiani. Vi è mai capitato di vedere turisti di altre nazionalità fare una cosa così stupida? Se sì illuminatemi perchè a me non è mai capitato. Solo italiani. Olè.

Quelli che, una volta saliti su un aereo, impiegano ore a sistemare il bagaglio nella cappelliera creando l’ingorgo

Sono quelli che, non appena a bordo, cominciano a sentirsi a casa loro e quindi si mettono comodi con la dovuta lentezza. E poco gliene cale se tu sei immediatamente dietro di loro con un pupo di quasi 20 kg in braccio, più zaino da campeggio in spalla gonfio come un pallone a elio. No. Loro toglieranno con calma la giacca, si guarderanno intorno, sorrideranno più o meno soddisfatti alla moglie per i posti che sono loro capitati e solo alla fine proveranno a inserire in qualsiasi pertugio le loro valigie che ti chiedi come non siano state imbarcate tanto sono grandi. E io mi ritrovo a chiedere di “…passare, per favore“, ma mi devo mordere la lingua tanto li manderei a quel paese.

Quelli che in aereo devono per forza usare le toilette quando si è appena acceso il segnale di “allacciare le cinture”

Si accende la lucina, si invita a restare ai proprio posti, eppure c’è sempre qualcuno che improvvisamente si ricorda di dover andare in bagno e si strappa via la cintura. Sheldon Cooper direbbe “I’m master of my own bladder“. Eh, ma lui non a caso è un genio.

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Quelli che al controllo in aeroporto ancora non sanno che non si possono portare armi e liquidi

Una di queste, mia madre, che pretende di portare la crema da viso formato famiglia nel bagaglio a mano o, peggio, le forbicine da unghie. Di viaggi ne ha fatti, ma ha sempre imparato molto poco. Immagino una teca a suo nome a Fiumicino con tutte le forbicine gettate vie anno per anno, collezionate. Agosto 2000, Luglio 2001….

L’altro, un illustre sconosciuto, per fortuna, che all’aeroporto di Narita pretendeva di portare nel suo bagaglio a mano… Una spada samurai! Di quelle vere, eh, non si parla di giocattoli, di quelle che avrebbero fatto gola a Hattori Hanzo. E manco l’aveva nascosta. No. L’arma spuntava dal suo borsone e quando le poliziotte giapponesi lo hanno fermato, lui è caduto dal pero. Meno male che l’efficienza nipponica ha fatto in modo di non creare file o panico. Fosse capitato in America, avrebbero chiamato Trump per far costruire un muro.

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Gli italiani all’estero

So già che mi inimicherò parecchie persone, ma correrò il rischio. Io, all’estero, gli italiani non li sopporto. Si credono i più furbi, i più simpatici, i più eleganti. Gli italiani ostentano. E’ questa la caratteristica che più detesto. Appena ti fermi a scambiare due parole con loro subito ti devono enumerare in quanti posti sono stati, come fosse una gara, una competizione. Gli italiani all’estero sono quelli griffatissimi con il bavero della polo all’insù,  la borsa a bauletto firmata che hanno tirato fuori dall’armadio per l’occasione, la messa in piega. E li riconosci subito perchè “come si mangia in Italia non si mangia da nessuna altra parte“, “eh ma la dieta mediterranea non si batte“, “perchè l’intrattenimento a bordo non è in italiano?“. Sì, anche questo, perchè non capiscono una parola di inglese.

Chi sta a dieta anche in viaggio

Mi è capitato personalmente, un weekend a Madrid con una collega di lavoro, fan dell’insalata, che è riuscita a fare storie persino con la goduriosa cucina spagnola. Non ha assaggiato praticamente nulla della cultura locale perchè la salsa era troppo pesante, i churros troppo grassi, le tapas di pescado, spesso calamari fritti, non ne parliamo neanche. E in nome della dieta a tutti i costi si rischia di recludersi delle esperienze, come assaggiare una nuova cucina, per esempio, cosa secondo me fondamentale in qualsiasi viaggio. In questo caso, rompendo pure i gabbasisi alla sottoscritta.

prada

I fissati per la palestra anche in viaggio

Vanno di pari passo con quelli fissati per la dieta, di solito. Sono quelli che tra un po’ stanno più in albergo a usufruire della palestra e che tra gli argomenti preferiti annoverano le nuove favolose app contapassi del loro smartphone o le challenge di Nike Runner. Ho fatto un viaggio di gruppo con in mezzo un tipo così. Che dell’Egitto vide poco e niente.

Chi va in giro in ciabatte

E’ una questione di decoro, di ordine, di igiene. Io la gente sciatta non la sopporto, specie quella che si ostina a stare a scarpe aperte con i piedi neri. Di contro anche la gente scalza, tipo quei poveri bambini che ogni tanto si vedono girare in aeroporto come fossero profughi. Ma che gli dice la testa ai genitori?

Quelli poco curiosi

Sono quelli che in viaggio ti dicono sempre “Ah, per me va bene tutto“. Quelli che non propongono mai niente, che non hanno letto una guida, che non hanno un programma e semplicemente si affidano.

I dormiglioni

Se ho solo due giorni e mezzo di tempo per vedere una città come Parigi, per esempio, non posso aspettare che ti svegli con comodo, fai colazione e, tempo che ti prepari, prima delle 11:00 non si esce dall’albergo. Io i comodoni in viaggio non li reggo. Potrei veder finire delle amicizie per questo motivo. Non è un caso che partiamo da soli.

Chi a bordo di un aereo chiede”ma si paga?”al personale che porta cibo o bevande

Lo trovo imbarazzante. Mi è capitato su un volo tornando da Amsterdam, passeggeri che facevano la fatidica domanda (non per ripetermi, ma in italiano…) e quando hanno capito che era tutto compreso nel costo del biglietto, hanno chiesto panini e bibite in più. Ma mi è capitato di sentire la stessa domanda anche a bordo di voli low cost…

I selfie, selfie stick e … Go-Pro

Io non sopporto chi si fa i selfie, in generale, ma soprattutto in viaggio. E col bastone poi! Scusate ma proprio non ne capisco il senso. Anzi, a dirla tutta, mi sembra proprio da sfigati. A questi maniaci di protagonismo aggiungo quelli che si portano la Go-Pro in viaggio. Potrei capirne l’uso se stessi scalando l’Everest, se stessi facendo un’esperienza di volo alla Patrick de Gayardon, un’arrampicata a mani nude alla Manolo. Ma se devi usarla per tuffarti nella piscina del tuo albergo, non lo so, mi sembra l’ennesimo tentativo di ostentare e stare al centro dell’attenzione.

Chi colonizza un panorama per farsi un book fotografico

Non mi piace apparire in foto, ma ci sono quelle immagini chiave in un viaggio che non puoi evitare di portarti a casa, tipo al cartello di Capo di Buona Speranza. Ebbene, noi per fare una foto in 5 ci abbiamo messo un secondo, ma prima che arrivasse il nostro turno abbiamo dovuto sorbirci tutte le pose possibili di una turista in fila prima di noi. C’era il compagno che, come fossero soli, continuava a chiederle di mettere il braccio così, di guardare a destra, a sinistra… E noi a fare la muffa. Odio la mancanza di rispetto.

Credo possa bastare, ma mi tengo aperta la possibilità di aggiornare la lista…

Se volete partecipare anche voi basta seguire queste semplici regole:

  1. Citare l’ideatore
  2. Citare chi ti ha taggato
  3. Rispondere con almeno due cose che proprio non sopportate quando siete in viaggio, non c’è un massimo.
  4. Taggare almeno due persone/blog, non c’è un massimo (Io preferisco non taggare nessuno perchè mi interessano le opinioni di chiunque vorrà rispondere).

Pubblicato da

Vivo a Roma, sono farmacista, ho 43 anni. Due figli, tre gatti, un pastore maremmano. In viaggio con Vale dal 2004, mi piace pensare che si possa viaggiare anche solo con un buon libro, un film, una canzone. Il blog nasce per il piacere di scrivere, immortalare e condividere le nostre esperienze di viaggio in giro per l'Italia e nel mondo. Sono una blogger atipica, molto poco social e non mi piace apparire in foto. Sogno il Sud America, ma poi con il cuore torno sempre a Parigi.

53 pensieri riguardo “#WorstInTravel: cosa ci manda in bestia in viaggio

  1. I dormiglioni … si, quelli che partono con te per “esplorare” e che trascorrono la serata a segnare sulla mappa posti che comunque sarebbero irraggiungibili e, poi … la mattina … niente da fare … sono ancora in camera e se scendono è per dirti che la morosa/moglie scenderà più tardi, ma comunque ti annunciano che poi dovrà risalire per finire di farsi i capelli … metterei questo problema al primo posto, ma ti sono grato di avero finalmente reso pubblico!

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    1. Hai ragione, i dormiglioni meriterebbero il primo posto… Ma ho scritto senza rispettare un ordine di importanza, in realtà mi sono affidata a quello che mi veniva in mente, man mano che l’odio montava.. Ahahah!!
      Grazie per essere passato. Ciao!!

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  2. AHAHAHAHAHAHAHHA! Odio anche io tutte queste cose! Nemmeno io ho mai assistito all’applauso da parte degli stranieri, ma a dire il vero ho l’impressione che questa brutta abitudine stia passando perché forse la gente si muove di più oppure finalmente hanno capito che non è il caso di applaudire ad uno che sta facendo il suo lavoro…

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  3. Ahahah fantastico..l’IO OOODIOOO è una delle frasi che ripeto più spesso quando mi sale il tasso acidulo. Io mi accodo alla protesta contro gli italiani all’estero..ho visto cose che voi umani…,pensa che ogni tanto la mia amica si finge inglese per non essere accomunata a certi soggetti, e a me, causa la mia scarsa conoscenza della lingua, tocca fare la parte dell’inglese muta. Sai che anche io c’ho messo una vita per farmi la foto davanti al cartello del Capo di Buona Speranza? Ed oltretutto non ne ho nemmeno una in cui sia sola, perchè la gente continuava imperterrita a fotografarsi nelle due parti laterali..eccheppalle!

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    1. Eh, pure noi quando vediamo le brutte proviamo a parlare in inglese per passare in incognito, ma io non sono affatto brava e dopo un po’ scoppio a ridere😂
      Ciao Marghe, ti abbraccio…E aspetto le tue risposte, se ti andrà di farlo😉

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  4. Oddio, ho le lacrime agli occhi, come direbbe Bastianich “vuoi che muoro?”
    Alla fine di questo tag emerge un dato costante: i peggiori sono gli italiani, è inutile girare intorno alla cosa. Quelli che saltano la coda? Italiani. Quelli con il selfie stick che arriva sulla Luna? Italiani? Quelli dell’applauso in aereo, quelli col colletto tirato su, la Vuitton, le Hogan e la cintura di Gucci a urlare nel cellulare anche nel cimitero monumentale? Sempre loro.
    Beh, a parte il giapponese con la spada 😉
    Buona giornata 🙂

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  5. Oh wow!! Mi hai letteralmente conquistata!! Posso approfittarne? hahahah mi trovi d’accordo su tutto! o quasi… perchè… però guarda… quando sono stata a Londra da sola… ero riluttante davvero… ma il selfie stick ha aiutato… e non poco!! [profonda vergogna per me stessa si lo so hahaha]

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      1. Hai ragione… in coppia lo faccio ma il problema è che sono una fanatica delle foto… mi piacciono solo come le immagino ed è un problemone spiegarlo in giro hahaha

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  6. hahahah Alessia ma che post ad alto tasso di acidità..per me è stato come leggere un romanzo Harmony! 😉 Condivido in pieno e confermo la questione dell’applauso tutto italiota: a volte (leggi molto spesso) gli italiani sono davvero irritanti!
    Ah, nel mio post “per diplomazia” non ho citato i worstintravel da parentame ma sulla mia lista nera sono al n.1 😀 😀
    A presto!

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  7. Ahah Ale che bella carrellata acidella,mi piace! Oddio, dieta e palestra concordo, assurdo. Soprattutto non mangiare in viaggio, ma dico ma come si fa?? Io dopo una camminata di 2 ore in giro per la città, mangerei pure il tavolino! Comunque l’applauso lo fanno anche gli ungheresi 😀 o forse sono italiani in incognito! Un abbraccio cara!

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    1. Giù, non mi fermavo più a scrivere! Un fiume in piena…Sono una brutta persona…ahahahah!!!
      Questo malcostume della dieta deve finire! In quel viaggio a Madrid, se la mia collega non trovava insalata e frutta non mangiava…In Spagna!!! E io che mangiavo come un comune mortale mi sentivo un maiale in confronto… Stendiamo un velo pietoso…
      Secondo me sono italiani in incognito, altro che ungheresi….ahahahah!!!
      Un abbraccio a te e grazie ancora!

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    1. Lo dici a me? Io mi vergogno a mostrare i piedi e d’estate vado in giro o con scarpe di tela tipo Converse o ballerine.. Ti ho detto tutto…E poi vedi questi coi piedi neri da hobbit che girano tranquilli in Birkenstock..Ma basta! 😀

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  8. Quanto mi piace questa lista! Condivido tutto, e mi fa piacere scoprire che non sono l’unica a diventare isterica quando viaggio con persone a dieta, dormiglione o passive – del tipo che ti guardano e ti chiedono ogni cinque secondi: e adesso cosa si fa? Oppure che ti mandano a chiedere le cose più assurde alla reception dell’hotel perché non sanno la lingua. In quanto ai selfie, sto pazientemente aspettando che questa insana moda passi…

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  9. Io vado un pochino controcorrente e se tu avevi paura di farti delle inimicizie, io sono sicura che me le faro ma pazienza. non capisco questo odio per gente che fa la dieta (ma a te cosa cambia?) o che va in giro in ciabatte (trovo peggio in estate andare con le converse, chissa che odorino 😉 no davvero scusatemi ma io un hashtag peggio di questo non l’ho mai visto.

    Per quelli che chiedono se si paga o no o che portano liquidi magari perché sono persone che non viaggiano molto e certe cose non le sanno e non ci vedo niente di male, non siamo tutti nati imparati, o si?
    Anche Argentini e Marocchini applaudono in aereo e non ci vedo nulla di male, vale il discorso sopra. Lo so perché sono appena tornata dalla Patagonia dove ho preso molti voli interni.
    Credo che viaggiare dovrebbe prima di tutto insegnarci ad essere più tolleranti verso gli altri. Parare mio eh 😉

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    1. Ciao Martina. Ti ringrazio per la tua risposta controcorrente…Credo che sia proprio questo lo spirito del tag, in realtà, confrontarsi su cosa non ci piace in viaggio. Per questo ci tengo a darti qualche precisazione.
      Considero limitata la gente che fa la dieta in viaggio. Come ho scritto, sono persone che si limitano delle esperienze, a parere mio importanti, e secondo me è un peccato. Basterebbe essere meno rigidi e lasciarsi andare per quei pochi giorni di viaggio e scoprire che l’insalata, in fondo, ha lo stesso sapore in tutte le parti del mondo… Poi mi è venuta in mente questa cosa della dieta perchè mi è capitato personalmente. In due, in Spagna, con una collega che metteva il muso e non mangiava se non trovava frutta o verdura… Ti assicuro che non è stato simpatico..
      Per quanto riguarda l’applauso, sono contenta di sentire che questa cosa, che continuo a ritenere stupida, non la facciano solo gli italiani.. Magari cambierò idea quando vedrò applaudire gente che è arrivata sana e salva anche in stazione o al porto… Per le ciabatte, anche lì, mi è capitato di vedere persone con i piedi neri e le scarpe aperte, e io, non posso farci nulla, ma lo trovo disgustoso… E se ti fai la doccia tutti i giorni e metti buoni calzini di cotone ti assicuro che anche con le Converse non si sente nessun odorino 😉 Penso che dopo l’11 settembre chiunque più o meno sappia delle regole restrittive in viaggio. Non si tratta, secondo me, di avere esperienza nel fare viaggi, ma semplicemente essere informati. In aeroporto è scritto ovunque cosa bisogna fare, basta leggere. Ed è questo che contesto, la mancanza di informazione. E proprio se non mi sono debitamente informato io eviterei di fare domande cafone del tipo “si paga?”. A questo punto, nel dubbio, io non prenderei niente. E sicuramente non chiederei due panini invece che uno sapendo che è compreso nel prezzo. Questa non è inesperienza. E’ solo essere cafoni. Viaggiare rende più tolleranti, è vero.. infatti continuo a viaggiare nonostante tutti questi comportamenti che comunque non riesco a far finta di notare 🙂
      Grazie ancora per il tuo commento e per essere passata!
      Buona giornata!

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  10. Pensa che quando mio marito lavorava in aeroporto me ne ha raccontata una bella … Arriva sta signora ai controlli di sicurezza e il suo bagaglio a mano stava gocciolando così,giustamente, le hanno chiesto di aprire la valigia, cosa hanno trovato dentro ??? 20 pizze surgelate da portare in Russia …. 😂😂😂

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  11. Approvo quasi tutta la lista e non so se quello che ti scrivo si può aggiungere .
    Dopo 4 ore di deserto e una di una strada allucinante arrivo all’aeroporto di Algeri quasi all’ultimo ,mi imbarco su un volo Algeri-Parigi e il posto accanto al mio è occupato da una signora francese che aveva messo tutte le sue cosine sul mio posto . Le chiedo gentilmente se può liberarlo e lei mi risponde se non posso sedermi da una altra parte. La fulmino con lo sguardo e a malincuore sposta le sue cose mettendole a terra . Mi siedo allaccio la cintura e mi accomodo, la stanchezza si fa sentire e mi addormento. Mi sento scrollare e mi sveglio , la simpaticona mi redarguisce perché secondo lei non si può dormire al decollo …si è anche risentita perché l’ho mandata a …
    Buona serata

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  12. Ne ho letti tanti di questi #WorstInTravel e mi ci sono ritrovata in tutti… credo sia una questione di buon senso…
    Ma…. ma…. questo post avrei potuto scriverlo io.
    Mi hai fatto venire in mente delle cose che mi fanno innervosire così tanto quando sono in viaggio da pensare che viaggiare mi faccia male!

    Sconvolgente! E assolutamente, interamente, totalmente condiviso!!!

    Elena

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  13. Eccomi, io sono diventata l’intolleranza fatta persona!
    Sarà perchè a Praga è probabilmente concentrata la più alta percentuale di cafoni nostrani e ne ho viste veramente di tutti i colori?
    Tuttavia in questa tua lista, nella quale mi ritrovo a pieno, il punto che al momento mi tocca di più è quello dei “dormiglioni”, inteso più come gente che ci impiega una vita. Esempio: un mese fa siamo andati ad Edimburgo con altre due coppie di amici, una formatasi un annetto fa. Lei, quella nuova, per convincersi a venire scriveva in privato all’altra ragazza, perchè aveva paura che suo marito e il mio ragazzo avrebbero voluto passare tutto il tempo chiusi nell’appartamento o in qualche pub a bere (giuro che non sono ubriaconi, ma se ami il whisky e sei in Scozia…). Morale della favola? Prima delle 10-10.30 mai pronta, e si alzava prima delle 8. Ma no, doveva cucinare la zuppetta per colazione, lavarsi i capelli, leggere Harry Potter prima di uscire. MAI PIù, MAI!!! Aggiungo anche che hanno mangiato fuori una sola volta perchè “alle 9 è tardi”, o che l’ultimo giorno sono andati a dormire alle 4 di pomeriggio e non li abbiamo rivisti fino alla mattina dopo.

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    1. No vabbè, che pazienza certosina hai avuto!!! Io avrei sclerato per molto meno!!!😨 Sono quelle situazioni che poi ti portano necessariamente a scegliere di partire al massimo in due… Io e mio marito è una vita che non facciamo un viaggio con gli amici e non è un caso… Ahahah! Grazie per essere passata Celeste (che bel nome hai..) Ciao ciao!🙋

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  14. Con l’altra coppia di amici siamo ormai “rodati” (anche se su di lui abbiamo dovuto lavorarci un po’), quindi da ora in poi partiamo o in 2 o in 4, quella se ne resti a mangiare zuppine a casa!
    Ti ringrazio 😀 Passa dal mio piccolo e quasi neonato blog se hai tempo e voglia 😉
    Buona giornata!

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  15. Quanta roba! Condivido tutto, punto per punto, soprattutto sugli italiani. Per quel che riguarda dieta e palestra, chiediamoci tutti insieme che caspita ci vanno a fare all’estero se non vogliono vedere né mangiare nulla.
    Io stamattina mi chiedevo una cosa. Ma secondo te gli abitanti di altri Paesi, tipo i francesi o gli inglesi, sopporteranno i loro connazionali varcati i loro confini? O sarà solo una cosa italiana, il non sopportare gli altri italiani all’estero?

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  16. Domanda interessante… Secondo me anche altrove disapprovano i comportamenti dei connazionali… Per esempio, una nostra amica originaria di Parigi, ci ha detto che spesso i francesi del sud vengono considerati dei”campagnoli”, dalle maniere noi diremmo un po’ burine…😉 Buona giornata Anna e grazie!

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  17. Ciao Ale, ti appoggio ogni singolo punto del post… potrei averlo scritto io! Io comunque odio la gente in generale, soprattutto quella che si crede tanto navigata, furba e saputa e poi non sa nulla di nulla! Vogliamo commentare quelli che appena l’aereo tocca terra devono subito prendre il bagaglio dalla cappelliera e scendere dall’aereo passandoti sopra? Che urto!!! Comunque gli italiani all’estero si riconoscono a chilometri di distanza e non solo per i vestiti firmati…purtroppo! A presto! 🙂

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    1. Guarda, mi sono divertita troppo a scrivere questo post e sono d’accordo con te….Magari gli italiani si riconoscessero solo per il loro modo di vestire… Quella purtroppo è solo la punta dell’iceberg…ahahahah!! Tu che mi racconti? A presto cara e grazie!

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  18. Mamma mia mi trovi d’accordissimo quasi su tutto!
    Giuro che la gente che in aeroporto se la mena proprio non la tollero! E restando sempre nell’ambito aeroporto, m’infastidisce chi si posiziona in fila al gate mezz’ora prima che inizi l’imbarco.
    Circa i selfie, io viaggio quasi sempre da solo e visto che mi scoccia chiedere a chiunque di farmi una foto, molto spesso mi arrangio, talvolta pure con l’asta 😄

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      1. Ah se la mena può significare anche “prendersela con calma”? Ma sbaglio o è un’espressione che si usa pure per dire “ti porti sfiga “?Chariscimi un attimo questo dubbio, se puoi 😉

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      2. Io la uso per evidenziare appunto qualcuno che ci mette una vita x fare qualcosa! Non so se viene usato anche in altre situazioni.. 🤔😄

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    1. Ciao Pietro! Sì, ho notato che sei un estimatore dei selfie, ma tranquillo, mi sei simpatico lo stesso 😉
      Eh, in effetti pure i tipi che dici tu sono dei personaggioni niente male…Forse pensano ci sia una medaglia per chi si accomoda prima a bordo?!
      Grazie per essere passato! Buon weekend!

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