Nove giorni a Zacinto, l’isola verde

Questa partenza si è fatta attendere, eccome.

Abbiamo sopportato il caldo infernale, il Ferragosto a Roma, quel senso di solitudine che solo l’estate in una grande città sa regalare, quando tutti i tuoi amici sono già partiti e tu stai ancora a casa a stendere bucati che si asciugheranno nel tempo di percorrere la strada che porta dalla lavatrice al terrazzo.
Chi ha la fortuna di condividere la propria vita con un cane o un gatto ci potrà capire. Quando come noi ci si impunta a non volerli lasciare in pensione bisogna aspettare che la tua dog o cat-sitter di fiducia si liberi dai propri impegni per venire a casa tua a coccolare e vezzeggiare il tuo peloso a dovere (nel nostro caso un micio). Questo può comportare qualche disagio che quest’anno si è materializzato in una partenza posticipata rispetto al solito, ma insomma, niente di grave, si sopravvive, soprattutto se il rovescio della medaglia è il benessere del nostro gattone.

Arrivati in questa parte dell’anno, oberati di stanchezza e fatica, non potevamo che scegliere una località vicina e che rimandi all’ozio e alla mollezza.

Mare. Grecia. Zacinto.

Alla faccia di chi già dice che l’estate è finita solo perché abbiamo oltrepassato le “Colonne d’Ercole” del 15 agosto e soprattutto è già ricominciato il campionato di calcio (ahimè).

Il tassista che ci è venuto a prendere alle 5 del mattino non sapeva neanche dove fosse Zacinto. Ha chiuso rumorosamente il portabagagli della macchina asserendo convinto di non averla mai sentita prima e io ho istintivamente pensato alla mia prof. di italiano al liceo, la quale sarebbe rabbrividita nel suo scialle animalier, dopo una vita passata a far lezioni su quel roscio di Ugo Foscolo e tutta la metrica dietro a quel “Né più mai toccherò le sacre sponde…”.
L’aereo della Vueling è una scatola per scarpe taglia 35 quando tu porti un 47 e mezzo. I sedili sono talmente appiccicati da far sembrare gli schienali perennemente inclinati. I miei vicini di volo sono indecisi su cosa scrivere su Instagram sotto il loro selfie che certifica che stanno partendo (Zacinto arriviamo va bene amò?) mentre dietro un novello Maurizio Battista intrattiene il pubblico parlando di quella volta che ha perso una capsula dentale…

Ritiriamo la macchina e raggiungiamo l’Exotica, a Kalamaki, che sembra avere il nome di un porno shop, ma che in realtà è una struttura alberghiera ristrutturata di recente, con due piscine e mezzo (quella per i bambini non la considererei una vera e propria piscina), pool bar e spa.

Comincia così la nostra avventura a Zacinto, un’isola piccola e verdissima, con le scogliere di un bianco accecante a picco su un mare capace di racchiudere tutte le sfumature immaginabili di blu.

Nove giorni sono tantissimi per girarla per bene, per avere lo sfizio di fare ogni giorno il bagno su una spiaggia diversa. Ma noi volevamo anche qualche giorno per noi, le cosidette “giornate da sprecare“, passate a quattro di bastoni a leggere o a non fare niente. Il lusso di avere del tempo per sè.

Zacinto l’abbiamo vista in tutte le salse.

Via mare, partecipando a due tour in barca (uno pessimo, l’altro perfettamente riuscito..arriveranno post al riguardo con consigli vari su cosa evitare come la peste sull’isola!), e via terra.

Se potete noleggiate una macchina, uno scooter, un quad, qualsiasi cosa pur di rendervi indipendenti. Non fate come la maggior parte degli ospiti del nostro albergo, per l’80% proveniente dall’Inghilterra più sguaiata e sedentaria, i quali proprio perchè senza mezzo, non uscivano mai dall’hotel. E’ una di quelle cose che non capirò mai. Scegliere un’isola per le ferie per poi svaccarsi in piscina.

Abbiamo percorso circa 500 km scovando delle calette che sono una vera chicca, un meritato premio dopo tanti sali e scendi tortuosi in mezzo a ulivi, capre e galline. La parte meno turistica (e ce ne vuole a trovarla!) è quella che più di tutte vi farà innamorare dell’isola e vi renderà al tempo stesso orgogliosi per come sarete riusciti a organizzarvi.

IMG_20170831_134239618Ci siamo fatti coccolare da quest’isola. Dalla sua cucina semplice e saporita, che sa saziare con banchetti a base di pane e formaggio, pesce freschissimo e l’odore inconfondibile dell’origano.

Jpeg

JpegDal frinire delle cicale, che come una colonna sonora accompagnava i nostri viaggi in macchina sperduti nelle sue pinete.

IMG_20170827_180135_735Dai suoi tramonti infuocati che disarmano per la troppa bellezza e che lasciano senza parole.

IMG_20170828_195756_013Abbiamo passato nove giorni a Zacinto e non vediamo l’ora di raccontarveli! A presto con tutti gli articoli!

 

 

Pubblicato da

Vivo a Roma, sono farmacista, ho 43 anni. Due figli, tre gatti, un pastore maremmano. In viaggio con Vale dal 2004, mi piace pensare che si possa viaggiare anche solo con un buon libro, un film, una canzone. Il blog nasce per il piacere di scrivere, immortalare e condividere le nostre esperienze di viaggio in giro per l'Italia e nel mondo. Sono una blogger atipica, molto poco social e non mi piace apparire in foto. Sogno il Sud America, ma poi con il cuore torno sempre a Parigi.

15 pensieri riguardo “Nove giorni a Zacinto, l’isola verde

  1. Ma wow! Se questo è l’intro non vedo l’ora di leggere il resto del racconto! *_*
    Anche la tua prof aveva il coprispalla in animalier? Dev’essere una sorta di divisa segreta da insegnante d’italiano 😛
    Anche io sono solitamente a casa a Ferragosto…ormai è una tradizione 😉
    E per il micio ti capisco benissimo Alessia, per anni non sono andata da nessuna parte per non staccarmene 😥
    Ahh l’origano quanto mi piace! Grazie per avermene rievocato l’odore in questa mite domenica di fine estate del sud! 😀

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    1. La battuta era ” Ah prof, oggi che facciamo Leopardi s’è leopardata…e quando faremo Manzoni?” … Solo lei rideva, nerdacchiona come poche… Era una specie di poncho, una cosa orribile, anche perchè era una tappa e quel tipo di abbigliamento la rendeva ancora più bassina…
      Solo all’idea di lasciare Mr. Jingles in qualche pensione mi faceva star male… E’ che avevo il pensiero costante di tornare e trovarlo deperito o depresso se non peggio…Ero pronta a non partire se l’amica che poi se ne è occupata non fosse stata disponibile…
      Ti ringrazio tantissimo Dani, a presto con le..prossime puntate..eheheh!! 😀

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  2. Uno dei vantaggi è che tutti sono ormai rientrati al lavoro da 2-3 settimane, mentre voi sarete abbronzati, freschi e pimpanti, come quella pubblicità di qualche agenzia di viaggio di qualche anno fa 😉
    Non sono mai stata a Zacinto di cui so veramente poco se non quello che mi ha raccontato mia cugina che l’ha girata in macchina la scorsa primavera. L’immagine della professoressa in scialle animalier mi ha fatto morire, ma anche la coppia indecisa sulla didascalia del selfie 😂 Mi fa tornare in mente quello che diceva sempre quel simpaticone del mio ex boss a proposito dei vacanzieri di quel tipo, definendoli “il bestiario dei passeggeri delle low cost”!
    Non vedo l’ora di leggere anche i prossimi articoli.

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    1. Il tuo ex capo sarebbe andato a nozze su un volo del genere. Certi personaggioni… E si sarebbe trovato bene anche con la mia prof. di lettere al liceo..ahahah! Ti ringrazio molto cara, a presto allora, e buona settimana!

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  3. Guardate il lato positivo: partire quando gli altri tornano è una fortuna! Noi abbiamo sempre la prima quindicina di agosto, credo che prima o poi mi arresteranno per omicidio…
    Da questa anteprima sono curiosissima di leggere il resto, anche se non sono una particolarmente da mare. Mi avete fatto venire in mente una scena in Turchia di qualche anno fa: una famiglia francese che se n’è stata una settimana in piscina spalmandosi d’olio (OLIO OLIO, non olio solare). Scene raccapriccianti che non vi racconto.
    Un bacio a voi e un altro al micione ❤

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    1. Olio?! 😱😱😱 Ho visto cose che voi umani… Neanche noi siamo particolarmente da mare, ma avendo un bambino piccolo bisogna adattarsi 😉 A presto allora con i prossimi articoli. Grazie per essermi venuta a trovare 😘

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  4. La Grecia è sempre una splendida idea, io non vedo l’ora di potermi fare una vacanza su un’isola qualsiasi, tanto sono tutte così belle. Si mangia da dio e ci sono certi tramonti che spaccano il cuore. Attendo il resto del racconto! ❤

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    1. Ogni cosa in Grecia ha una vista, dalla tavernetta sperduta che non le daresti due lire, al mare che si intravede tra ulivi e galline, lì dove pensavi non ci fosse niente. Se non siete mai andati vi auguro presto di organizzare un viaggio in Grecia. Non si può che tornare innamorati del suo blu ❤ PS: grazie😘

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  5. Ahah “Zacinto arrivamo va bene amò” ahaha i tipici romani in vacanza 😀 😀 bellissima Zacinto/Zante, volevamo andarci anche noi qualche anno fa ma poi per qualche motivo (non ricordo quale) abbiamo rimandato. Ci rifaremo 😀 un abbraccio!

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  6. Come ti capisco! Quell’attesa infinita delle vacanze, nelle giornate torride in cui ti chiedi come farai a sopravvivere ai 40 gradi a mezzanotte. Non riesci a lavorare, non riesci a pensare. Vuoi solo partire. Sembra bellissima Zacinto, che mi riporta alla mente ricordi letterari! Certo che le vostre foto mi fanno impazzire: starei a guardarle per ore. E quei piatti? sembra di averli qui davanti 😀

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    1. Zacinto è proprio bella e tu sei sempre tanto cara a lasciare questi commenti ❤ Quest’ora è pericolosa per parlare di cibo quindi meglio sorvolare sulla bontà di quel piattone di pesce, che è meglio…😬😉

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