Week-End a Lisbona #2: L’Oceanário e il quartiere moderno del Parco delle Nazioni

Sabato brilla un sole estivo e il cielo è di un blu talmente intenso che a confronto un azulejo sembra sbiadito.
Con la metro cambiamo sulla linea rossa fino alla Stazione di Oriente e ci ritroviamo a circa 900 metri dalla nostra meta per questa mattina, l’Oceanário di Lisbona.
Ci è piaciuta moltissimo questa zona per la sua spiccata impronta moderna.
La stazione stessa, ideata dall’architetto Calatrava, con tutta una serie di archi e ponti che collegano tra loro le grandi aree di transito, e tutti quegli edifici dall’aria futuristica che si incontrano lungo il cammino.

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L’Oceanário, uno dei più grandi acquari del mondo, si trova nel bel Parco delle Nazioni sulle rive del Tago, vicino al Museo delle Scienze.

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La mascotte dell’acquario è un piccolo sub dalla faccia simpatica, i grandi occhialoni rossi e la tuta blu. Si chiama Vasco e la sua testa sbuca dall’acqua come una boa che gira su sé stessa a seconda di come tira il vento. Filmati e brochure educative avranno lui come protagonista, una guida divertente per spiegare ai più piccoli concetti come l’inquinamento, la raccolta differenziata, l’ecosostenibilità.

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La struttura dell’acquario è bellissima e consta di due porzioni collegate tra loro tramite due ponti. La parte delle esibizioni temporanee e permanenti, e l’altra, tutta fatta a squame bianche, dove si trovano l’auditorium, la caffetteria, il merchandising.
Il biglietto costa 15€ per gli adulti, ma con soli tre euro in più è possibile accedere all’Esposizione Temporanea. I bambini fino ai tre anni non pagano.

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Dimenticatevi gli spettacoli da circo. All’Oceanário di Lisbona troverete tanta diversità nel rispetto del proprio habitat naturale.

La stessa posizione dell’acquario, direttamente sul mare, la fa sembrare come un percorso naturale andando nello stesso tempo a sottolineare il connubio indissolubile con l’oceano e, più in generale, con l’elemento acqua.

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Tra pinguini, pulcinelle di mare e anfibi troverete loro, le lontre marine, le vere super star della casa.

Tenerissime, non fanno che pulirsi il musetto con le zampine o sgranocchiare cubetti di ghiaccio. Saremmo rimasti per ore ad osservarle.

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“Quasi quasi mi faccio uno shampoo…”

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L’acquario centrale è il più grande, un cilindro enorme dalla portata esagerata, e tutte le altre vasche girano intorno ad esso, esponendo in tutto la bellezza di ben 8000 specie. Una cosa straordinaria!

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Dopo un boccone nella luminosa caffetteria, saliamo all’ultimo piano per vedere la mostra temporanea del fotografo giapponese Takashi Amano, che ha dedicato la sua vita alle immagini di foreste acquatiche.

Verrete introdotti in un grande ambiente dalle luci soffuse, musica rilassante e tre vasche alle pareti nelle quali faranno sfoggio della loro bellezza tantissime Caridina Multidentata e Crossocheilus Oblungo. Detto così potrebbe non dirvi niente, ma queste piante e animaletti tipici da acquario sono stati messi a mò di quadro prendendo spunto dalle opere dell’artista.

In mezzo a questa musica e alle spiegazioni esaustive su come stiamo uccidendo il pianeta, impoverendo le foreste per l’estrazione di gomma, lattice e olii per uso alimentare e cosmetico, è facile commuoversi.

A me è capitato. Mi è bastato leggere dell’estrazione indiscriminata del caucciù, constatare come per la prima volta che Sami porta un ciuccio fatto proprio di quel materiale per farmi sentire talmente in colpa da far scendere qualche lacrima.

Sarò diventata una vecchia ciabatta che ormai si commuove per poco, ma questa mostra è stata la vera sorpresa della giornata e consiglio a tutti di andare a vederla.

Concludiamo con un filmato in cui viene intervistato il fotografo nel quale semplicemente invita ad ascoltare la natura perché è lei la nostra insegnante più importante. “Live Simply”. Un insegnamento che dovremmo tutti tenere a mente e di cui solo un giapponese, forse, poteva farsi foriero.

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Uscendo ci attardiamo nel negozio souvenir, gironzoliamo nel cortile esterno la struttura, caratterizzato da una potente fontana-cascata e un riposante giardino zen, quindi ci incamminiamo lungo mare, dove prendiamo la Teleferica.

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Noi facciamo i biglietti per andare e tornare, ma volendo ci sono anche quelli di sola andata. I bambini sotto i tre anni non pagano, mentre per gli adulti costano 5€.
Decidiamo di prendere un taxi per spostarci verso il centro. Il nostro accompagnatore ha il volto solcato da rughe profonde, ha più l’aspetto di un contadino, e guida come un pazzo tagliando la strada a un suo collega che alla prima occasione si accosta solo per mandarlo a quel paese secondo l’universale linguaggio dei gesti…

(Continua…)

(Se avete perso la prima parte cliccate qui)

Pubblicato da

Vivo a Roma, sono farmacista, ho 43 anni. Due figli, tre gatti, un pastore maremmano. In viaggio con Vale dal 2004, mi piace pensare che si possa viaggiare anche solo con un buon libro, un film, una canzone. Il blog nasce per il piacere di scrivere, immortalare e condividere le nostre esperienze di viaggio in giro per l'Italia e nel mondo. Sono una blogger atipica, molto poco social e non mi piace apparire in foto. Sogno il Sud America, ma poi con il cuore torno sempre a Parigi.

15 pensieri riguardo “Week-End a Lisbona #2: L’Oceanário e il quartiere moderno del Parco delle Nazioni

    1. Se ti può interessare tra i diari dovrebbe esserci qualcosa anche della Normandia e della Bretagna…Ma posso chiederti come mai solo queste due località? Hai già visto tutto il resto d’Europa? In questo caso ti invidio non poco 😉😬

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      1. ho visto tutto quello che mi interessava, puoi vedere un pò dei miei viaggi sul mio blog ma a quelli dovrei aggiungerne anche altri tipo parigi, berlino e londra. normandia e bretagna per la loro atmosfera ed i loro paesaggi che mi entusiasmano davvero tanto, mi piacerebbe fare un tour in macchina di 2 settimane. Lisbona…beh lo dico, per il baccalà, ne sn ghiotto all’inverosimile 🙂

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  1. Mi colpisce ancora una volta quel cielo azzurrissimo! Sembra dipinto.
    Non mi viene mai in mente di visitare strutture come gli acquari perché – sbagliando – tendo a pensare che possano essere noiose. Invece se sono fatte bene sono anche un ottimo strumento per imparare a capire cosa succede sotto la superficie dell’acqua. Sono stata un paio di anni fa all’acquario di Barcellona ma non mi ha entusiasmata, ma forse era colpa anche della stanchezza e del caldo, mentre invece quello di Genova è spettacolare.
    Che carine le lontre, sembra che abbiano delle espressioni da esseri umani 😍

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    1. Io invece all’acquario di Genova non sono mai stata e tutti mi hanno detto che come quello non ce n’è. L’importante è che in queste strutture non ci siano vasche tattili o altri giochini che potrebbero recare stress ai quei poveri animali… L’Oceanário di Lisbona mi è piaciuto proprio tanto, anche per questo motivo. L’esposizione temporanea poi, magia pura…
      Grazie per la visita 💟
      Ti abbraccio!

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  2. Ahhhh O_O ma quella è una tavola periodica!!! Ah si chiama Vasco? Io invece stavo per scrivere cosa ci fa Doraemon con lo snorkel? 😛 La firma di Calatrava comunque è inconfondibile, mi piace come si integra con queste località sul mare (anche a Salerno è in progetto una sua realizzazione). Che pacioccone le lontre, come dice Silvia hanno espressioni proprio umane! Non sapevo che ci fosse una teleferica per andare sul lungomare *_*
    Hai fatto degli scatti bellissimi ma Alessia non puoi terminare il diario con la scena di “va a quel paese” hahahahahh dai aspetto il prossimo racconto! 😉

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    1. ahahah!!! c’ho pensato dopo! l’ho dovuto interrompere da qualche parte perchè era stato pensato come un racconto unico, ma mi veniva davvero troppo troppo lungo 😀
      Calatrava è inconfondibile, anche a Roma ci sono un paio di ponti progettati da lui, da riconoscere a occhi chiusi.
      La Teleferica lungomare è studiata proprio per salire sulla Torre Vasco da Gama, dall’altra parte, da dove si può ammirare il panorama, ma noi l’abbiamo presa più che altro per il bambino.
      Doraemon con lo snorkel mi fa tagliare! Ahahahah!!! Grazie Dani, un bacio!

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