Hotel da incubo: i 5 posti peggiori dove abbiamo dormito

Si tende sempre a raccontare il bello di un viaggio…Il ristorante dove abbiamo mangiato meglio, l’escursione che ci ha rapito il cuore, l’albergo dove “ci siamo sentiti come a casa“. E se invece l’albergo in cui vi siete trovati fosse proprio da dimenticare?

Beatrice del blog Il Mondo secondo Gipsy si è posta questa domanda.

Quali sono gli alberghi da incubo dove avete alloggiato?

A me lo spirito di Bea nel raccontare anche il lato meno fortunato di un viaggio piace un sacco.

Già con il tag #WorstInTravel ne aveva dato prova ed io apprezzo sempre i blogger “pane al pane, vino al vino“, quelli che non si fanno problemi a raccontare anche the dark side di un viaggio o del viaggiatore.

Prendendo spunto dal suo articolo, anch’io vi parlerò delle strutture peggiori dove ho alloggiato, inserendo anche qualche sfortunato Airbnb, non per andare fuori tema, ma semplicemente perchè il mondo della ricezione turistica oggi si è talmente ampliato e trasformato che non si può, secondo me, non comprenderli. Come Beatrice preferisco non fare nomi perchè non vorrei questo articolo si trasformasse in un’unica mega recensione negativa.

Clifden, Irlanda

Durante un on the road in Irlanda arriviamo in un tardo pomeriggio piovoso a Clifden, nel Connemara, e non avendo prenotato nulla cerchiamo un posto dove alloggiare.

E’ tutto pieno “per via di una fiera di cavalli”, ci dicono, tranne un b/b che affaccia sulla piazza principale del paese. C’è ancora una camera libera, ci conferma la proprietaria, una signora con i denti storti e la camicetta bianca dall’ingombrante volant sul davanti.

Non abbiamo scelta. Prendiamo gli zaini e saliamo al piano di sopra.

La camera è minuscola. E non è un modo di dire. Ad occhio non supera i 3 mq. È un cubo tetro, nonostante ci troviamo sul tetto, e umido: la carta da parati color fumo è mezzo staccata per le infiltrazioni.

Il letto a una piazza e mezza è addossato alla parete e la moquette a terra è piena di macchie. Il bagno ha il pavimento in pendenza al punto che per fare la doccia dobbiamo sostenerci al bastone della tenda. Fa talmente freddo qui dentro che chiediamo alla prioprietaria di accendere i termosifoni, e lei mugugna un “sì” con aria infastidita. La mattina dopo ci svegliamo che sembriamo due cani pulciosi. Ci grattiamo da tutte le parti. Gli acari hanno dato un party stanotte…

Non vediamo l’ora di lasciare questa topaia al punto che preferiamo saltare la colazione.

Broadford, Scozia

Arrivati agli sgoccioli di un viaggio itinerante in Scozia cerchiamo una camera nei dintorni di Glasgow per poter ripartire il giorno dopo. Ci fermiamo nella triste Broadford, la tipica città industriale inglese tutta fabbriche e case di mattoni rossi. Troviamo una camera in un b/b gestito da una coppia di giovani indiani. Sorvoliamo sul puzzo pesante di curry che ha pervaso ogni angolo della casa, ma quando ci fanno entrare in camera, no, lì non ce la facciamo a far finta di niente. Le lenzuola non sono state cambiate, ci sono capelli lunghi e scuri sul cuscino, in bagno troviamo peli nella doccia e gli asciugamani sono ancora bagnati dei precedenti ospiti. Scappiamo a gambe levate.

Barcellona, Spagna

La posizione eccezionale di questo appartamento trovato su Airbnb (davvero a due passi dalla Sagrada Familia) e le ottime recensioni ci convincono a prenotare per un weekend, ma purtroppo ci renderemo ben presto conto che le foto sul sito non mostrano le gravi pecche dell’alloggio.

I letti sono sfasciati, le assi tenute insieme con del nastro da pacchi. Le lenzuola lise, gli asciugamani con i buchi, le stoviglie unte. I mobili poi… Ci è venuto il dubbio che il nostro host abbia vuotato la cantina per arredare la casa…

Reseda, Los Angeles

Un albergo con piscina di quelli tipici americani in un sobborgo per lo più abitato da portoricani a circa venti minuti di macchina dal centro di Los Angeles (se si può definire “centro” il distretto finanziario…)

La camera è enorme, ma attigua alla piscina, senza controllo, aperta mattina e sera. Il risultato sarà chiasso a qualsiasi ora, non si riesce a chiudere occhio e a nulla è valso il protestare alla reception. Per fortuna il soggiorno è breve, ma nel preparare i bagagli l’ultimo giorno, nel chinarmi a raccogliere qualcosa sotto il letto, mi accorgo di un vecchio preservativo, messo lì da chissà quanto tempo. Da quella volta guardo sotto il letto non appena entro in una camera d’albergo…

Milano, Italia

In trasferta a Milano per un concerto dei Dropkick Murphy’s prenotiamo una stanza per una notte sola vicino Piazzale Loreto. L’albergo non si poteva definire economico, ma dava la possibilità di parcheggiare la macchina nel posteggio privato e le recensioni, soprattutto per la colazione, erano grandiose. Quando arriviamo il fattore antipatia scatta già dalla reception quando i due fratelli che lo gestiscono, leggendo dai nostri documenti che veniamo da Roma, cominciano a provare a parlare (male) romanesco… “Aò che me fai ‘na carbonara?

Eh eh eh, che buon temponi…

La camera è al limite del decente, soprattutto per un albergo italiano. C’è polvere dappertutto. La doccia è piena di muffa e non c’è acqua calda. Chiamiamo la reception per farlo presente e ci dicono che “la caldaia è vecchia, fatela scorrere” (alla faccia dell’eco-friendly!), ma un quarto d’ora con la doccia in mano non è ancora abbastanza…

Dopo una notte insonne per via del letto cigolante e delle gesta amorose del nostro vicino (pareti sottili come fogli di carta o forse era proprio uno stallone lui?), andiamo ad assaggiare questa famosa colazione e rimaniamo stupiti nel trovare un semplice cappuccino da preparare fai da te con le cialde e brioche in busta. Alla fine della fiera questo albergo non si salva manco per il parcheggio, ovvero uno strettissimo posto auto ricavato nell’area di stoccaggio per i rifiuti…

Mi raccontate quali sono stati i vostri hotel da incubo?

NB: Se volete scrivere un articolo ricordate di taggare l’ideatrice del topic, ovvero Beatrice de Il Mondo secondo Gipsy.

Foto Copertina by Unsplash.

Pubblicato da

Vivo a Roma, sono farmacista, ho 43 anni. Due figli, tre gatti, un pastore maremmano. In viaggio con Vale dal 2004, mi piace pensare che si possa viaggiare anche solo con un buon libro, un film, una canzone. Il blog nasce per il piacere di scrivere, immortalare e condividere le nostre esperienze di viaggio in giro per l'Italia e nel mondo. Sono una blogger atipica, molto poco social e non mi piace apparire in foto. Sogno il Sud America, ma poi con il cuore torno sempre a Parigi.

28 pensieri riguardo “Hotel da incubo: i 5 posti peggiori dove abbiamo dormito

  1. Che brutto, una cosa del genere ti rovina davvero il viaggio! Io sto pensando ad Hotel da incubo in cui ho alloggiato, ma non me ne vengono in mente, sono stata fortunata! Ah, forse l’hotel a Bruxelles, dove le fotografie sul sito non corrispondevano assolutamente alla realtà e anzichè due letti singoli come richiesto ci è stato dato un matrimoniale alla francese. Viaggiavo con un amico e non è stato proprio il massimo condividere quel letto (anche perchè lui si muove un sacco mentre dorme, e quindi io non ho chiuso occhio!), ma non c’erano altre stanze disponibili. Penso sia l’unica accommodation in cui ho avuto una brutta esperienza, di solito controllo le recensioni in molti siti, per non sbagliarmi! 🙂

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    1. Quando ne ho possibilità anch’io controllo sempre le recensioni, ma mi rendo conto che questo comportamento è frutto del mio cambiato modo di viaggiare. Adesso che c’è anche un figlio magari ci sto più attenta, ma prima di Samuele davvero viaggiavamo wild and free😂
      In certi casi poi, come nel caso di Milano, le recensioni possono essere del tutto fuorvianti, quindi non è detto che l’inghippo non sia dietro l’angolo…Molto va a fortuna, secondo me…
      Grazie per la visita Bea! Spero che la Pasqua sia trascorsa serena 😊
      Un bacione.

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  2. Io fortunatamente ho un altissimo livello di tolleranza, per trovarmi male in un posto dev’essere davvero TERRIBILE. Mi è capitato in Italia, un b&b assurdo a casa di una nonnina vecchissima, piena di bambole di porcellana impolverate, con coperte tappeti lenzuola vecchie e sporche, e la signora costretta dal figlio a fare da oste. Ho persino parlato con un carabiniere nell’ipotesi di una denuncia della situazione, che però alla fine mi ha sconsigliato in quanto il posto era intestato alla povera signora che avrei potuto mettere nei guai…
    Ci ho passato ben una settimana, ancora se ci ripenso mi vengono gli incubi! A tal proposito ho scritto un post a proposito dell’importanza delle recensioni. E’ importante essere sempre sinceri, nel bene e nel male, per indirizzare al meglio chi viene dopo di noi….

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    1. In generale anch’io…sono abituata ai campeggi in tenda quindi ho, diciamo, il pelo sullo stomaco…ma i posti elencati qui sono stati davvero terribili… Fondamentale la cosa che dici sulle recensioni…in alcuni casi sono palesemente pulitate… Andrò a leggermi il tuo articolo, sono curiosa…
      Grazie Laura, un saluto!

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  3. Anche a me piacciono molto queste iniziative dove, anche senza fare nomi, c’è la possibilità di “sfogarsi” un po’ e di raccontare gli aspetti meno belli di un viaggio. Forse ne abbiamo già anche parlato in altri commenti: probabilmente l’Irlanda ha saputo dare il peggio perché ancora oggi a distanza di anni il B&B con le bambole in Irlanda del Nord rimane tra i posti peggiori in cui abbia mai dormito. Ma di sicuro il B&B in Scozia con le lenzuola da cambiare e gli asciugamani sporchi le batte tutte… E se non ricordo male sempre in Scozia avevate avuto una brutta esperienza con un hotel a Thurso, vero?
    Speriamo che non ci sia altro materiale in futuro da aggiungere alla lista 😱

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    1. Che memoria Silvia! L’altro albergo era in effetti in Scozia, a Wick…In realtà in quello di Broadford non ci abbiamo dormito, ci siamo salvati in tempo, ma tanto siamo capitati in un motel non troppo lontano dove l’allarme anti incendio ha suonato ripetutamente (e senza motivo) per tutta la notte facendoci prendere un colpo… La sfiga ci ha seguiti per bene durante quel viaggio 😉
      Un bacio Silvia, buona serata!

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  4. Ommadonna se quella era l’unica camera libera un motivo ci doveva essere! hahahah pure i letti sfasciati ed io che credevo di essere stata negligente con la storia degli insetti-maccherone! Ma vedo che anche voialtri avete una carriera invidiabile! Sai cosa? Ultimamente non mi fido più delle recensioni, spesso sono fake (sia in positivo che in negativo) e poi dalle foto non puoi renderti conto delle magagne nascoste ad arte. Quindi ormai io viaggio in modalità come viene viene. Sul preservativo ho imparato la lezione: mai guardare sotto i letti 😀 😀 Invece ai tizi milanesi io avrei risposto: Si t’a’ faccio a’carbonara ma de schiaffi sulla faccia de cazzo checchai!
    Sono stata anche io testimone di una notte da leoni…non farmene ricordare! Carinissimo il tag! 😉

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    1. Il cliché supremo è il tizio del nord che prova a parlare romanesco (ma poi perché pensano che qui mangiamo sempre carbonara?), quindi se ti senti spiritoso così, accomodati, ma chemmefrega😂 Anche secondo me il fattore c conta moltissimo, le recensioni possono essere frutto dell’entusiasmo del momento o pilotate, come dici tu… Non c’è altra spiegazione, specie per quel lurido alloggio Airbnb a Barcellona…non c’è ne era una negativa. Pazzesco..
      ‘notte Dani, grazie 😘

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  5. Eh…eppure c’è del disagio forte nelle persone che simpaticamente imitano un dialetto diverso, specie se del sud… ma anche noi non stiamo messi meglio, la nostra “C” è tremenda. Oh maremma, comunque io tante sventure insieme non le avevo mai viste…io invece, sotto al letto ho trovato una scarpa in pieno Signorina Rottermeier’ style, eravamo a Las Vegas e lì per lì pensai che fosse di una domestica che non si sa come ma si era scordata della scarpa….dopo i tuoi ritrovamenti invece, inizio a rivalutare la situazione, magari era una serata a tema, chissà. E poi potrei aprire un mondo sulle mie vacanze in Portogallo… il delirio del wild and free.

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    1. Non ho mai capito questa cosa del voler imitare i dialetti delle altre regioni e, a meno che tu non abbia la credibilità di un Gigi Proietti, io eviterei. Anche il toscano, in effetti, è tra quelli più imitati (io sinceramente lo adoro, e se arrivo ad avere sufficiente confidenza con un toscano sono anche capace di farmi leggere il giornale solo per il piacere di sentirlo parlare).
      La scarpa sotto il letto a Las Vegas…ahi ahi..feticismo is in the air😂😂😂
      Ciao bella, grazie!😘

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  6. Mi si sta accapponando la pelle nel leggere delle vostre disavventure.
    Fortunatamente, non ho memoria di alloggi così terribili, se non uno in Germania prenotato su Air B&B che era carinissimo ed in centro, ma come aprivi il frigorifero, sembrava ci fosse stato il morto per almeno un paio d’anni. E che metà delle luci erano fulminate ma “è l’ultimo dell’anno e non sapevo dove andarle a comprare”. Tutte bazzecole rispetto alle vostre!!

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    1. Ahahahah, sono fantastiche le scuse che alcuni host riescono ad accampare! Io in alcuni frigoriferi in alloggi Airbnb ci ho persino trovato la carne surgelata da chissà quando, così, casomai ti venisse voglia di farti un polpettone 😂

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  7. Mi dispiace.. ma devo dirti che mi sono fatta qualche risata sulle vostre disavventure, specialmente sull’esperienza a Milano. Anche a me è capitato di avere vicini di stanza “stalloni” ed effettivamente non è piacevole, purtroppo le recensioni non sono più molto affdabili

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    1. Eh si, uno alla fine non può che riderci su tanto sembrano paradossali certe situazioni. Sdrammatizzare è la parola chiave😉 Grazie per la visita, Martina, buona giornata!

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  8. Articolo davvero esilarante che dimostra come anche i piccoli “incidenti” di percorso durante un viaggio, col senno di poi, ci appaiono meno “tragici” del previsto e, a distanza di anni, riescono a strapparci persino un sorriso 😊

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  9. Mamma mia, uno peggio dell’altro! Gli asciugamani bagnati terrificanti, ma anche il preservativo usato accartocciato non scherza. Una volta a Firenze ho dormito completamente vestita sul copriletto, penso di aver detto tutto!

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