Il primo dei tre parchi nazionali che visitiamo durante il nostro on the road tra Alberta e Montana è il Parco Nazionale di Jasper.
Da Calgary fino a Jasper sono circa 450 km, lungo quella che è sicuramente una delle strade più belle da noi percorse in macchina, ovvero la Highway 1 la quale, all’altezza di Banff, diventa la Highway 93, anche detta Icefields Parkway, 230 km di laghi, montagne, ghiacciai e cascate nel cuore prima del Banff e poi del Jasper National Park.
Dopo due notti a Calgary, quindi, ritiriamo la macchina da un punto noleggio Dollar non troppo distante dal nostro albergo.
Ci danno una Jeep come quella che guidava MacGyver che si rivelerà comodissima, anche se delle quattro ruote motrici e del tettuccio apribile non ce ne faremo granché.
Il panorama dai nostri finestrini cambia di continuo, svelando ora fiumi impetuosi che diventano poderose cascate, laghetti dall’aspetto tranquillo circondati da fitte foreste, alte cime innevate e pendii ripidi che lasciano immaginare antiche valanghe che avranno di certo sconvolto tutto il panorama.
Ci fermiamo per il pranzo al Saskatchewan Crossing, ultimo avamposto di civiltà, dove le temperature ci spingono a scegliere una zuppa calda. Ricordatevi di fare benzina perchè non ci saranno altri distributori fino a Jasper.
Arrivati all’ingresso del parco, paghiamo il pass di circa 50 dollari per 3 notti di permanenza, ma per arrivare al nostro prossimo alloggio nell’unica città nei paraggi, Jasper, dobbiamo impiegare ancora un’ora di macchina.
La cittadina di Jasper
Jasper, all’interno dell’omonimo Parco Nazionale, ha l’aspetto delle cittadine di montagna veraci, quelle senza troppi fronzoli o accenni di eleganza, dove la gente si dedica all’outdoor puro e al campeggio in tenda.
Sulla Main Street affacciano negozi di abbigliamento sportivo, bar, una spicciolata di ristoranti e negozi di souvenir, un grocery store, l’unico, dove poter fare qualche provvista.
Dietro la Main Street ci sono le abitazioni, i motel, gli inn. Davanti, la ferrovia della Canadian Pacific Railway, dove scorrono lunghissimi treni merci, davvero, non se ne riesce quasi a vedere la fine, che partono chissà da dove e arrivano chissà dove, in un tortuoso quanto affascinante viaggio nella natura.
Oltre i binari del treno, se si ha la fortuna di non incappare in qualche infinito semaforo rosso al passaggio a livello, la wilderness più pura, che è là, ad attenderci fremente.
Quello a Jasper è stato l’alloggio più difficile da trovare.
Poche strutture, alcune già piene per le date che ci interessavano, altre a prezzi troppo alti per il nostro budget. Finché non ci imbattiamo nel 2 Swans Inn.
Nella casa ad angolo di Aspen Crescent la famiglia Adriano ha ricavato due stanze con bagno privato nel loro basement.
L’accoglienza è da albergo 5 stelle. Ci viene incontro una ragazza, avrà più o meno la nostra età, dandoci il benvenuto e mostrandoci subito la camera, grande, pulitissima, con un bagno nuovo fornito di tutto e un microonde che si rivelerà utilissimo nei prossimi giorni. Mentre Vale scarica i bagagli rimango a parlare in giardino con lei. E’ bello veder giocare Samuele con i suoi due figli di 8 e 3 anni, generosi al punto da portar fuori tutti i loro giochi per condividerli con il nuovo arrivato.
Clara abita a Jasper da 12 anni, ma loro sono originari delle Filippine. Si sono trasferiti per via del lavoro del marito, che ha una lavanderia in città. Ci spiega che gli inverni possono essere molto freddi e lunghi, spesso comincia a ghiacciare già dal mese di settembre, mentre la neve può durare fino a giugno inoltrato. Immagino questa famigliola nel caldo della loro casa mentre fuori ci sono temperature che possono arrivare a -40 gradi, isolati del tutto e con la città più vicina ad almeno un’ora di auto, con il bel tempo. Per loro deve essere fondamentale fare il più possibile vita di quartiere, coltivare il buon vicinato, frequentare la chiesa e le varie attività organizzate dalla comunità, per il rischio di non restare soli a impazzire davvero come in Shining. Una scelta di vita non facile che non credo avrei il coraggio di copiare.
Jasper National Park: come organizzare la visita
Date le dimensioni del parco, bisogna organizzare bene il tempo a propria disposizione. Per ottimizzare abbiamo immaginato di suddividere Jasper in tre zone di interesse turistico tenendoci spazio sufficiente per trekking o escursioni in canoa o in barca, ad esempio.
Nella mappa, i riferimenti alle aree più significative che abbiamo individuato, consultando le mappe esaustive che i ranger danno al casello più i consigli della nostra host, Clara:
- Pyramid Lake e Patricia Lake
- Beauvert Lake
- Maligne Canyon, Medicine Lake, e Maligne Lake
- Bow Lake e Peyto Lake
- Columbia Icefields
Le prime due zone sono facilmente raggiungibili (anche in bicicletta) dal centro della cittadina di Jasper.
Il Maligne Canyon e il Medicine Lake, invece, sono a circa un’ora di macchina da Jasper, mentre gli Icefields ed i laghi Bow e Peyto sono lungo la Icefields Parkway, non lontani dall’ingresso del parco.
Il consiglio è quindi di sfruttare il viaggio di arrivo a Jasper e quello di partenza da Jasper per vederli, in modo da non dover fare avanti e indietro in giornata.
Alle Columbia Icefields, in particolare, è possibile fare un tour guidato che permette di arrivare fin su al ghiacciaio. Noi non l’abbiamo fatto date le file ed i tempi di attesa, ma ci siamo fermati ad ammirare lo splendore del ghiacciaio.
Jasper: le nostre escursioni
Il primo giorno a Jasper ci svegliamo presto e ci dirigiamo verso la zona dei Pyramid e Patricia Lake.
Pyramid Lake
Ci piacerebbe noleggiare una canoa, ma i due ragazzi del rental, con forte accento australiano (scopriremo in seguito che è usanza che i giovani australiani scelgano il Canada per lavorare nei mesi estivi in modo da potersi pagare la vacanza), ci dicono che in tre è possibile solo affittare una barca a remi, e così facciamo.
Mezz’ora di vogate lente hanno reso romanticissima la gita su questo specchio d’acqua sormontato dalla mole della Pyramid Mountain all’orizzonte, già colorata di pennellate autunnali qua e là. In macchina ci spostiamo verso l’isolotto all’interno dello stesso lago, collegato alla terraferma da un ponte di legno costruito negli anni ’30. La passeggiata a piedi sulla Pyramid Island è un loop in realtà, molto facile e di soli 20 minuti, ma ci dà un’idea del territorio aspro eppur affascinante dove ci troviamo.
Cottonwood Slough
Si tratta di una passeggiata in piano che costeggia il Patricia Lake. Parte da un parcheggio e va ad intrecciarsi con un altro sentiero per una lunghezza totale di circa 5 km. Il fango spesso e fresco rende impraticabile l’ultima parte, così, ormai affamati, torniamo indietro per un picnic sulle sponde del lago Patricia.
Old Fort Point Trail
Nel pomeriggio siamo pronti per la nostra terza tappa, l’Old Fort Point Trail. Anche in questo caso si tratta di un loop di circa 4 km, non lontano dalla città di Jasper e vicino a un lago stupendo chiamato Beauvert.
Il sentiero parte da un parcheggio sulle sponde del fiume Athabasca e subito si inerpica in salita, portando ad alcuni tratti di ripidità e difficoltà impegnativi, anche per via delle condizioni climatiche, in continuo mutamento.
Dall’alto però verrete ripagati di una vista senza uguali!
Preferiamo non tornare indietro da dove siamo venuti, la discesa sarebbe ancora più vertiginosa e soprattutto scivolosa con la pioggerella che nel frattempo è scesa, così proseguiamo il loop inoltrandoci nei boschi, dove il silenzio è interrotto solo dal rumore dei nostri passi sul sentiero.
Il secondo giorno a Jasper ci mettiamo in macchina molto presto e ci spostiamo verso la parte nord ovest del parco.
Oggi ci dedichiamo a due delle escursioni più famose da fare a Jasper, ma prima la nostra alzataccia viene ripagata da un branco di splendidi alci intenti a bere e mangiare lungo la strada.
Con lo stupore che serpeggia tra i fortunati turisti di città come noi, non abituati a tali scene, ci fermiamo per qualche foto. Sono stupendi, non ne avevo mai visti così tanti e così da vicino. I maschi più anziani hanno un palco di bellissime corna ramificate sulla testa e brucano l’erba così, senza badare a noi, che comunque ci dobbiamo mantenere a una certa distanza, mentre le femmine, più snelle, si abbeverano nei paraggi respingendo riottose le avances di qualche maschietto più giovane.
Maligne Canyon
La prima tappa di oggi prevede un’escursione al Maligne Canyon, un’autentica meraviglia della natura!
Scavato nella roccia nel corso delle ere geologiche grazie all’incessante e poderoso scorrere del fiume Maligne, il canyon oggi è profondo circa 50 metri, dando vita in alcuni tratti a gorghi e cascate di una bellezza spaventosa e prepotente.
La particolarità di questo fiume, denominato Maligno da un prete francese che si trovò a doverlo attraversare alla confluenza con l’Athabasca River, con spossante fatica a dorso del suo coraggioso cavallo, è che in certi periodi dell’anno scompare, continuando il suo percorso all’interno di una caverna sotterranea che secondo gli esperti potrebbe essere la più grande presente in Canada.
In estate però lo si può ammirare in tutta la sua esuberanza fino a sfociare nel lago che porta il suo stesso nome.
Maligne Lake e Medicine Lake
Il Maligne Lake è la nostra seconda tappa per oggi.
Prima di arrivare al Maligne però, lungo la Maligne Lake Road, si arriva al Medicine Lake.
La particolarità del Medicine è che in verità non è un vero e proprio lago, ma un bacino dove l’acqua del Maligne River si addensa prima di sparire in un ruscello sotterraneo.
Il Medicine Lake ospita fauna di ogni genere, orsi, lupi, alci, e aquile, grazie all’abbondanza di trote nelle sue acque. Qui ad esempio vengono a deporre le uova le caratteristiche aquile americane. A noi è capitato di vedere un nido, ma sfortunatamente vuoto.
Quando arriviamo al Maligne Lake il parcheggio è già pieno finché un signore si avvicina consigliandoci non solo di seguirlo per occupare il suo posto, ma anche di fare un giro in battello come hanno appena fatto lui e la moglie visto che ne vale davvero la pena. La sua auto è targata “Friendly Manitoba”… Quando si dice Omen Nomen.
Il Maligne Lake si trova a sud di Jasper, a circa 1600 metri di altezza.
Circondato da tre ghiacciai e sormontato da picchi suggestivi quali il Samson Peak e il Mount Paul, con i suoi 23 km di estensione è uno dei laghi a cui sono maggiormente affezionata.
Sarà che è stato il primo sul quale abbiamo affittato una canoa per un’ora intera, sarà per il picnic che abbiamo fatto sulle sue sponde in uno dei tanti punti attrezzati in mezzo a scoiattoli e pika, sarà per il bel sole caldo che è uscito nel corso della giornata, facendoci dimenticare i freddi 6 gradi della mattina, fatto sta che il Maligne Lake è stato il primo vero ricordo indelebile del viaggio.
Il terzo giorno lasciamo Jasper per raggiungere Banff.
Col senno di poi forse avremmo dedicato un giorno in più a questo parco che con i suoi panorami aspri e selvaggi ci ha letteralmente graffiato il cuore.
Partiamo presto, come di consueto.
Mi verrebbe voglia di abbracciare Clara e ringraziarla di tutto, ma incontriamo solo Juliana e Theo, i suoi bambini, che timidi si affacciano ancora in pigiama bisbigliando che la mamma sta dormendo. Lasciamo la chiave a loro due, pregandoli di salutarci Clara. Quasi mi commuovo a vederli con le facce appiccicate alla finestra mentre ci salutano agitando le manine, finché non usciamo dal loro campo visivo.
Riprendiamo la Icefields Parkway verso sud, fermandoci ad ammirare le Athabasca Falls, che ci erano sfuggite all’andata, insieme a qualche timida capra di montagna.
Jasper o Banff?
Non capiremo mai perché sui forum di viaggi italiani sconsigliavano di vedere Jasper preferendo Banff. Poi su un blog americano abbiamo trovato l’opinione scanzonata di un amante della montagna che è diventata un po’ il motto del viaggio: “Only an idiot would visit Alberta and only go to one of this astonishing National Parks!” 😀
L’ideale sarebbe vederli entrambi, dedicando quattro giorni a ciascuno, considerando che noi viaggiamo con un bambino di quattro anni.
Jasper è, a parere nostro, imperdibile e anzi per certi versi ci è piaciuto anche di più rispetto a Banff, sicuramente per la sua totale assenza di turisti e per il suo essere schivo e remoto.
Siete mai stati a Jasper? Cosa avete visto? Qual è il trekking più bello che avete fatto finora nella vostra vita?
Che posti spettacolari!
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Grazie mille Elena🙏😘
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Meraviglia! Foto davvero suggestive…
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Grazie di cuore🙏😊
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La macchina di MacGyver! Immagino che Samuele sia troppo piccolo per capire quale privilegio abbia avuto a viaggiare sulla macchina dell’eroe delle serie TV anni Novanta – non sai la mia invidia 😉
Scherzi a parte, non sono mai stata in Canada ma quando nella mia testa penso “Canada” mi vengono in mente proprio le immagini del Lake Patricia Lake o del Maligne Lake. Un paesaggio da favola, che a tratti mi fa tornare in mente quello del Lake District inglese, anche se quest’ultimo è in piccola scala. Certo nei mesi più freddi non deve essere il massimo vivere lì, ma in estate deve essere uno spettacolo!
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No, è ancora troppo piccolo, ma ha due genitori cresciuti a pane e telefilm, quindi al momento giusto lo istruiremo per bene…ahahah!!
I laghi in questa parte del Canada sono tutti memorabili ognuno per un particolare diverso e quelli che hai citato tu, insieme forse al Beauvert (quello in copertina), rimangono tra i miei preferiti♥
Clara resterà nel mio immaginario come una delle donne più coraggiose che io abbia mai incontrato. Gli inverni lassù devono essere a dire poco alienanti.
Buon weekend Silvia, grazie!
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Che splendore, mi hai riportato con i ricordi al mio viaggio del 2017! Ogni parola era un’immagine nella mia mente! Lo sai, anche io ho avuto difficoltà a trovare alloggio a Jasper, pochissima disponibilità a prezzi esorbitanti! Oddio la lavanderia! Sarà mica quella che ha anche un caffè dentro? Ci siamo entrati perché era troppo particolare! Veramente bello Jasper, molto diverso da Banff vero! La mia escursione più bella, che non dimenticherò mai, è quella al Moraine Lake!
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Brava Flavia, è proprio la lavanderia con il caffè dentro! Hai visto che posto particolare?
Sono contenta di averti riportato con la mente a Jasper. Per me è stata una delle sorprese del viaggio perchè, lo ammetto, lo avevamo preso un po’ sottogamba rispetto al resto, tant’è che gli abbiamo dedicato solo tre giorni rispetto ai quattro a Banff e al Glacier. Vorrei tornare in questa parte del Canada, sicuramente per vedere Vancouver, come hai fatto tu. Merita, vero?
Grazie mille per la visita Flavia!
Alla prossima 🙂
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Che viaggio meraviglioso! Spero di poterci andare presto!
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Te lo auguro davvero! Questa parte del Canada è affascinante😍
Grazie per la visita🙏
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Quante volte ho visto questi posti nei film o nei documentari! E guardarli così attraverso le tue foto e la tua voce narrante me li fa sembrare più “vicini” e raggiungibili! Che imponenza quel ghiacciaio, immagino che d’inverno in tutto il suo splendore faccia ancora più impressione! Nel post precedente avevi parlato dell’auto ma non l’avevo ricollegata al mitico biondo ma che figata!!! L’ho fatta vedere a Orso e aveva gli occhi a cuoricino! A me invece sono partiti sull’immagine del lungo treno merci che si snoda fra boschi e laghi! ❤ Certo gli incontri con persone speciali arricchiscono i ricordi di viaggio con immagini belle con la B maiuscola, di quelle che ti riconciliano con il "genere" e ometto "umano"…scusami la modalità misantropo di stasera 😛 Alessia ogni volta che torni da un viaggio ci regali praticamente una stagione di quelle fighe HBO! Alla prossima puntata! 😉 Sto pensando di salvarmi qualcuna di queste foto per farne da sfondo sul desktop, mi concedi i diritti? 🙂
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Puoi immaginare le nostre facce quando l’omino della Dollar ci ha detto che quella sarebbe stata la nostra macchina. Abbiamo dovuto chiederglielo due volte. “Sei sicuro che non ti sbagli?” Ancora ride… 😂
Io sono sempre piuttosto timida e in viaggio con la gente del posto non parlo quasi mai, ma Clara mi ha fatto sentire subito a casa ed è stata davvero un valore aggiunto a quello spettacolo che comunque è il Jasper.
Sarei rimasta ore a guardare quei treni merci che per colori e forme mi hanno ricordato i cartoni animati, sembravano dipinti tanto erano lunghi, irreali quasi, in mezzo agli alci e ai cervi che mangiavamo tranquilli ai lati della ferrovia.
Io ti ringrazio di cuore Daniela perché con le tue parole riesci sempre ad essere di enorme supporto per me, e non solo per il blog😉
Prendi in prestito tutte le foto che vuoi😊
Buon weekend 😘
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che meraviglia rivedere questi posti con le tue foto. Concordo con te: Banff e Jasper vanno visti entrambi, non ha senso lasciarne fuori uno dei due. Meravigliosi.
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Ti sto facendo venire la voglia di tornare eh, dimmi la verità 😉😂
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Deve esse uno spettacolo allo stato puro
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Assolutamente!! Ci siamo innamorati di questa parte del Canada!! Il Glacier, poi, oltre ogni aspettativa💗
Grazie per la visita!
Buona giornata!
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Da quello che ho letto non fatico a credere,
Buona giornata anche a te 👍😉
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Questo lato del Canada era nel mio radar forse proprio per l’estate 2020….ma il Covid19 ha fatto cambiare tutti i piani.
Questi parchi con la natura incredibile sarebbero proprio adattati a noi. Qualche anno fa abbiamo visitato Boston e da lì ci siamo avventurati nella parte Est del CAnada una bellissima esperienza.
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Anche noi abbiamo visitato prima il Canada Orientale, nel 2012, e solo lo scorso anno quello occidentale. Se vi piacciono la natura e i trekking è il viaggio che fa per voi, non appena finirà questo periodo nefasto. Preparatevi a restare senza parole😍
Ciao Simona, buona serata e grazie per la visita!
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