Quello ad Amsterdam è stato un viaggio strano, diverso da tutti gli altri. Forse perchè si è trattato di un viaggio di gruppo (eravamo in sei), formula alla quale non siamo abituati, e per di più a Capodanno, il periodo affollato per definizione, fatto sta che ancora oggi, dopo nove anni da quell’esperienza, ho la sensazione di non aver visitato la capitale olandese con la giusta attenzione che merita.
Perchè di motivi per tornare ad Amsterdam ce ne sarebbero tanti, però io come al solito, ho provato a immaginare cosa farei di diverso rispetto all’ultima volta che ci siamo stati, e cioè come vorrei visitare Amsterdam per la seconda volta se ne avessi la possibilità.

Se tornassi ad Amsterdam: dove alloggerei
Con la maggior parte degli alberghi affollati per il periodo delle feste e avendo prenotato un po’ all’ultimo momento, ad Amsterdam ci siamo dovuti accontentare di quello che passava il convento, tant’è che prenotammo le stanze nell’unica struttura libera, un antiquato Best Western che però aveva una posizione invidiabile, vicino il Leidseplein, Piazza Dam e a pochi minuti a piedi dal Vondel Park. Se tornassi ad Amsterdam mi piacerebbe però pernottare in una houseboat, vere e proprie abitazioni galleggianti ancorate per i canali della città, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal ’96. Gironzolando su internet ho trovato questo sito con tante proposte interessanti. Alcune sono davvero carinissime, non trovate?
Se tornassi ad Amsterdam: cosa vedrei
“Mamma, voglio andare ad Amsterdam per vedere i musei“. Sono cresciuta con battute come queste, anzi credo sia diventata addirittura lo slogan di un gruppo goliardico su Facebook, ma la verità è che ad Amsterdam, coffee shop e quartiere a luci rosse a parte (che il sindaco della città sta pensando di rendere fruibili solo ai residenti a partire dal 2022 per evitare il turismo selvaggio…), ci sarebbero davvero tanti di quei musei interessanti da vedere che forse un fine settimana andrebbe stretto. Durante quel Capodanno abbiamo dato precedenza alle passeggiate all’aperto, godendoci il clima squisitamente festivo della città fatto di folla, luci e addobbi natalizi, quindi di musei ne visitammo davvero pochi, ma qualcuno mi lasciò a bocca aperta. Tornerei per esempio al Museo Stedelijk, una originale rassegna di arte moderna, contemporanea e di design che già nella struttura esterna, che ricorda vagamente una enorme vasca da bagno, lascia presagire i tesori che custodisce. Oppure darei una seconda chance al Museo Van Gogh, perchè anni fa la sede originale era in restauro e noi, per vedere i capolavori del celebre pittore olandese, fummo costretti a raggiungere un padiglione provvisorio in un’altra zona delle città dove non erano state esposte nemmeno tutte le opere che ci aspettavamo.

Tra i musei che non riuscimmo a vedere, ma che metterei volentieri in lista, soprattutto in caso di viaggio con i bambini, ci sarebbero senz’altro il NEMO, perchè secondo me permette un approccio interessante per i più piccoli al mondo delle scienze, affascinando senza perdere l’aspetto giocoso, mentre, per una bella carrellata di colori, li porterei al Museo del Tulipano. Ho letto che si possono anche comprare i semi di tulipano da portare come ricordo per provare a piantarli sul balcone di casa e io, queste idee green, le trovo straordinarie.


Per la mia ipotetica seconda volta ad Amsterdam non mi farei mancare una visita alla Casa di Anna Frank. Ricordo ancora la coda di persone che si attorcigliava intorno agli edifici nel quartiere Jordaan per entrare quella mattina di nove anni fa, fila che ci costrinse a rinunciare alla visita e di questa cosa me ne sono pentita amaramente.
Musei a parte, quello che davvero rifarei ad Amsterdam però sarebbe un giro in battello per i suoi splendidi canali! Questo sì che lo ricordo con piacere! Molte città si prestano a visite galleggianti, come per esempio Stoccolma, ma questo tour che partiva dalla vicina Fabbrica della Birra Heineken era fatto benissimo e non mi dispiacerebbe ripetere l’esperienza.

Se tornassi ad Amsterdam: dove mangerei
Premetto che adoro quanto di più tipico ci sia da mangiare nei Paesi Bassi, come le aringhe crude con le cipolline, il formaggio gouda e, ovviamente ostriche e frutti di mare, ma se tornassi ad Amsterdam non mi farei mancare un’esperienza culinaria in alcuni ristoranti stellati saliti alla ribalta negli ultimi anni. E’ il caso del Bord’eau, nel grazioso Hotel Europe, capitanato dall’executive chef Bas van Kranen, una stella Michelin. La sua location affaccia direttamente sui canali del centro città ad Amsterdam, ma leggevo che per gruppi più numerosi è anche possibile prenotare un battello, Bord’eau sur l’eau, come a voler sottolineare questo stretto rapporto che Amsterdam ha con l’elemento acqua.
Posti raffinati a parte, ad Amsterdam non mi farei mancare la cucina straniera, quella che spesso si trova sotto forma di street food, frutto di anni di contaminazioni e integrazione razziale. Kosher, cinese, thailandese, coreana, sono solo alcune cucine che mi tornano in mente e che hanno caratterizzato i nostri pasti disordinati a spasso per la città a qualunque ora.

Se avessi più tempo: i dintorni di Amsterdam
Visto che siamo in ballo, balliamo e se proprio dobbiamo sognare allora assicuriamoci di farlo alla grande. Immaginando di avere più tempo del solito fine settimana di sicuro mi spingerei anche fuori Amsterdam per esplorare l’Olanda. Visiterei i mulini a vento di Zaanse Schans, a soli 40 minuti di treno dalla capitale, un piccolo villaggio dove sono ancora in funzione una decina di mulini per la lavorazione di farine, olio, legno.
Certamente mi spingerei fino a Rotterdam, a un’ora da Amsterdam, per visitare il suo centro storico completamente ricostruito dopo la guerra, il suo avveniristico mercato e le bizzarre “case cubo”.
Infine arriverei a Giethoorn, a due ore da Amsterdam, un piccolo villaggio immerso nel verde del Parco Nazionale di Weerribben-Wiede. Niente macchine, solo barche. Niente strade, solo canali.
Siete stati ad Amsterdam?
Ci andreste o tornereste anche in caso di chiusura dei coffee shop e del quartiere a luci rosse per i non residenti o pensate che la città perderebbe in qualche modo di fascino?
Bellissima la sistemazione di Captain Pippi, la segno anch’io! E quel niente strade, solo canali a Giethoorn m’intriga tantissimo, come sai non amo il mare, ma l’elemento acqua in viaggio mi ha accompagnata spesso. Per rispondere alla tua domanda finale: mah, ormai con quello che si vede in giro non c’è bisogno di visitare le vetrine del quartiere a luci rosse, un esempio “soft” quella svergognata su quella finestra del museo del tulipano… hihihihi scherzo eh! 😛 A proposito, l’idea di portarsi a casa un ricordo di viaggio così è bellissima, certo, occorre dedizione e tanto pollice verde… tipo i miei. Io non so come facciano, se hai una pianta che sta morendo (o anche ormai completamente secca), la porti da loro e magicamente si riprende diventando rigogliosa e bella. Pare che il loro bagno funzioni tipo un reparto rianimazione! 😀
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Quello che hanno i tuoi è un dono, non sai cosa pagherei per avere il pollice verde perchè poi, di fatto, i balconi fioriti, i giardini in ordine, li adoro, ma non sono proprio capace a gestirli. Una ci prova, ecco immaginando di comprare bulbi e semi, ma ci credi se ti dico che mi sono morte pure le piante grasse? Non è vero che sono facili… O forse non lo sono per me… 😉
Riguardo la decisione del sindaco olandese, non saprei, secondo me un po’ di fascino Amsterdam lo perde, non tanto per la reale necessità di andare a farti lo spinello lì o l’abbordare una prostituta al quartiere a luci rosse, ma perchè rientrava un po’ nel folklore locale, forse.
Spero che si siano fatti bene i loro conti comunque, perchè in tempi di pandemia non so quanto ci si possa davvero permettere di fare gli schizzinosi 😉
Un bacione Orsa, grazie!
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Io… organizzerei in questo modo un viaggio ad Amsterdam…ma non per la seconda volta! Infatti, non ci sono mai stata, era tra i miei piani per il 2020 e mi ispira da tempo, tantissimo. Il museo di Anna Frank mi è sempre rimasto impresso fin da quando ero ragazzina. E poi, il paesino di Giethoorn che proponi… Che delizia!
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In effetti forse avrei potuto mettere quel “secondo” tra parentesi….ahahah! A parte gli scherzi, sarebbe bellissimo poterci tornare con i bambini… Amsterdam la vedo proprio a misura di famiglia, ancora di più forse dal 2022, con coffee shop e quartiere a luci rosse chiusi per i non residenti ….Chissà …;)
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Tranquilla, una sola visita di Amsterdam non è sufficiente a conoscere la città. In realtà, nemmeno due. Per la mia terza volta mi piacerebbe soggiornare anche a me in una houseboat; dalla foto mi sembrano accoglienti e molto graziosi. Ma ciò che più apprezzerei è vivere la città girondolando senza meta tra i vicoli ed i canali. Fare la spesa nei negozi tradizionali (devi assaggiare assolutamente i loro formaggi). Prendere una bicicletta e raggiungere la periferia. E poi con il mio sidecar raggiungere i graziosi paesi dell’interland a conclusione di un on the road dedicato all’Olanda
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Io invece ho la sensazione di aver gironzolato per Amsterdam, come trasportata dalla folla di gente in giro per le feste (ah che bello quando ci si assembrava!), senza meta, e quindi al contrario tuo, mi piacerebbe avere un viaggio più strutturato. Certo, il fascino del sidecar è incomparabile… Vinci a mani basse qualsiasi progetto di visita…ahahah! 😉
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Sono stata ad Amsterdam: la prima volta da bambina per una mezza giornata, la seconda con il mio ex boss. In quell’occasione ho quasi odiato la città ma lei non ne poteva niente, così quando ci sono tornata dopo anni è andata molto meglio. Ma ci sono stata solo per un weekend che è decisamente troppo poco. Sarebbe bellissimo dormire in una houseboat e ancora più bello mangiare in un ristorante su un battello! E una gita a Rotterdam sarebbe perfetta: nelle case cubiche c’è un albergo dove sogno di alloggiare 😍
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Sai che credo di ricordare la tua volta ad Amsterdam con il boss? Adoro talmente quella rubrica che alcuni episodi mi rimangono impressi 🙂 Uuh, l’hotel nella case cubo?! No vabbè, che particolare, lo vado a cercare su Google!!!
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Quello è stato un viaggio da incubo: per anni non volevo nemmeno sentir parlare di Amsterdam!
L’hotel nelle case cubiche si chiama Stayokay Hostel Rotterdam: è un ostello ma sul sito ho visto delle stanze stupende 😍
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Buono a sapersi! Mi fido ciecamente del tuo giudizio, ci farò più di un pensiero quando si potrà tornare a viaggiare 😉 Grazie Silvia!
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Anche la mia prima volta non è stata entusiasmante, anzi. Assomigliava più ad un tour de force dove in meno di tre giorni volevo vedere tutto. Se andassi una seconda volta, le dedicherei non solo più giorni, ma anche più attenzione visitando un paio di musei che mi sono sfuggiti ma soprattutto esplorando i dintorni!
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Sai che non siamo le uniche? Ho letto di almeno un altro paio di blogger che non hanno avuto un battesimo felice ad Amsterdam… Coincidenza? Boh… Sicuramente ci tornerei su due piedi e una bella gita nei dintorni la metterei in programma anch’io
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Probabilmente non è neanche colpa della città ma del tempo dedicatole, la compagnia e tanti altri fattori che messi insieme non hanno reso giustizia ad Amsterdam
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sì, probabilmente, hai ragione…
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Purtroppo l’olanda è stato un viaggio che non sono riuscita a fare causa covid, proprio cancellato ad Aprile quando c’era la fioritura dei tulipani!
Il tuo articolo cade a fagiolo perché se dovessi riprogettare questo viaggio seguirei i tuoi consigli!
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Uuh, la fioritura dei tulipano! Che spettacolo incredibile deve essere! Mannaggia… Ma ti rifarai, anzi, ci rifaremo tutti e con gli interessi😉💪🏻
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Amsterdam è fra le capitali europee che ancora mi mancano all’appello. Mi segno tutto per quando si potrà tornare a viaggiare liberamente e, soprattutto, serenamente 😉
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Non vedo l’ora! 😉
Grazie per la visita e il commento, ciao!
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