La Val Venosta è stata l’apripista della nostra ricca stagione estiva regalandoci a fine giugno quattro giorni di glorioso sole, campi fioriti e una temperatura ideale per gite ed escursioni. Avevamo bisogno di pieno contatto con la natura e visto che il Lago di Resia, la superstar del luogo, era nella mia lista dei #TravelDreams da un po’, ci è venuto spontaneo pensare di dedicarle del tempo. In questo articolo vi parleremo della nostra Val Venosta “in pillole” raccontandovi le escursioni da fare anche con bambini, dove alloggiare, cosa vedere.
Val Venosta: dove alloggiare
In montagna ho bisogno di semplicità e, quasi come per ritornare alle origini, mi accorgo che ogni volta vado alla ricerca di strutture autentiche, che permettano una immersione totale del luogo. Mi vengono in mente la baita dove alloggiammo a Tarvisio o il maso in Valdaora, insomma, del mega albergo con spa me ne faccio poco 😉 Stavolta la scelta è ricaduta su un agriturismo a Resia, a pochi chilometri dal confine austriaco, scovato sul sito del Gallo Rosso: il Tendershof.
Oltre i 1700 metri, quasi nascosto nel bosco e con una vista mozzafiato sui monti e il Lago di Resia, il Tendershof ha una storia molto antica popolata da eroi di guerra e coraggiose donne contrabbandiere che offrivano rifugio e riparo a chi ne aveva bisogno. L’accoglienza sembra essere impressa nel DNA di questa famiglia, anche se il proprietario è di poche parole, un vero uomo di montagna, mentre la moglie, dal dolce sorriso, ci conquista con la sua cucina semplice e genuina. Al Tendershof producono speck, allevano cavalli, mucche, galline e conigli, una vera pacchia per i bambini, e d’estate un vivaio di trote salmonate offre l’opportunità di pescare e grigliare da sè il frutto delle proprie fatiche. Se dovessi tornare in zona, non esiterei a prenotare di nuovo qui.

Val Venosta: escursioni e cosa vedere
Trekking alla sorgente dell’Adige
Una breve e piacevole passeggiata in montagna, alla scoperta della sorgente di uno dei fiumi più lunghi del Trentino Alto Adige. Parcheggiando la macchina nel piccolo paesino di Resia ci si addentra nel bosco seguendo il sentiero 2, adatto anche alle mountain bike. Il sentiero è semplicissimo, a piedi come in passeggino, e la sorgente si aprirà alla vostra sinistra scendendo leggermente su una terrazza che di fatto è un belvedere sulla valle e il Lago di Resia.
Lago di Resia e il campanile sommerso
Il Lago di Resia non avrebbe bisogno di presentazioni. L’immagine del campanile che esce dall’acqua è talmente famosa che mi sembra quasi banale parlarne. Eppure il fascino un po’ sinistro che questo posto riesce a esercitare è senza uguali. Anche avendolo visto milioni di volte su Instagram o su quei magazine che parlano di località insolite, trovarsi di fronte a questa stranezza, a questa specie di matitona di pietra che si erge dalle acque come a puntare ribelle il cielo, ha un potere quasi esoterico. La storia sciagurata della vecchia Curon che venne sommersa dalle acque di due laghi per dar spazio alla costruzione di una diga negli anni ’50 è tornata in auge ultimamente con la (pessima) serie Netflix, Curon. Il paese venne ricostruito più a monte, ma quando sei lì non puoi fare a meno di pensare agli espropri forzati che sono stati fatti all’epoca in nome del progresso, alla gente che in un attimo si è vista privata di tutto, a quei campi e a quelle case ormai relegate a più di 22 metri di profondità. Se d’estate quello che resta dell’antica Chiesa di Santa Maria d’Alessandria risplende in tutta la sua bellezza, immaginatevi cosa deve essere a gennaio con il lago ghiacchiato e il campanile che si può raggiungere a piedi. La leggenda racconta che si sentirebbe il rintocco delle campane durante le fredde giornate invernali, campane che però sono state eliminate moltissimi anni fa.

Vallelunga
La Vallelunga è una valle della Val Venosta famosa per lo sci di fondo. Si estende da Curon Venosta fino al ghiacciaio (o quel che ne resta) delle Alpi Ötztaler, dove negli anni ’90 venne ritrovato il corpo perfettamente mummificato di un ominide dell’età del rame, in seguito ribattezzato Ötzi, che abbiamo visto a Bolzano al Museo di Archeologia del Sud Tirolo prima che scoppiasse la pandemia. Con la macchina si arriva a Melago, ultimo centro abitato della valle, ad una altezza di oltre 1900 metri, affascinante nelle sue malghe tipiche dove si producono formaggi. Passeggiare in mezzo a questi campi fioriti a perdita d’occhio in mezzo a mandrie di bellissime mucche ti riconcilia con il mondo.

Lago della Muta e la riserva naturale di Faunersee
Provenendo da Passo Resia il primo lago alpino che si incontra è quello della Muta, accanto al paesino di San Valentino alla Muta. Si tratta di uno specchio d’acqua incontaminato, ricco di lucci e trote, che si può navigare solo con imbarcazioni non a motore. Sulla riva a sud è presente un canneto che di fatto, per le sue caratteristiche di umidità, temperatura, terreno, flora e fauna rappresenta un importante biotopo per il lago e per l’ambiente stesso, un vero e proprio ecosistema nell’ecosistema. Il giro del lago richiama famiglie per facili escursioni in piano, mentre salendo si può raggiungere un altro laghetto naturale, il Faunersee, le cui rive sono attrezzate per grigliate e picnic.



Il Borgo di Glorenza
Ci troviamo in Alta Val Venosta, a soli 10 km dal confine svizzero. Il borgo di Glorenza è nel circuito “dei più belli d’Italia”, conta meno di 1000 abitanti e nasconde un cuore tutto medievale, con eleganti palazzi, un castello e un ponte coperto sopra l’Adige. E’ ancora oggi protetto dalle mura fortificate che salvarono la città da guerre e alluvioni. Se avete mezza giornata libera può essere piacevole fermarsi a prendere qualcosa da bere nella piazza principale.
L’Abbazia di Monte Maria
Si tratta dell’abbazia Benedettina più alta d’Europa, a 1340 metri, e ancora oggi, da più di 900 anni, alcuni monaci conducono qui la propria vita secondo la regola “ora et labora“. Troviamo chiuso il Museo di Monte Maria, essendo domenica, ma diamo comunque una sbirciatina alla cappella e alla rimessa di alcune carrozze/slitte che ha l’ingresso gratuito. Restiamo per un po’ a goderci la pace del chiostro interno e facciamo una passeggiata nei paraggi vista la presenza di una cascata che sentiamo scorrere proprio sotto di noi e il magnifico panorama.





Immagino molti di voi siano stati in Val Venosta. Cosa altro consigliereste di vedere?
Che nostalgia di quei prati! Davvero riesce a fare quell’effetto nonostante l’inflazione da Instagram? La serie non l’ho vista, ma se dici che è pessima mi fido e non perdo tempo a guardarla 😛 Mesi fa al tg avevano detto che avrebbero svuotato il bacino della diga (per manutenzioni varie)… immagina i turisti che sono andati lì per vedere il classico scenario del campanile che esce dal lago, e invece si sono ritrovati i resti riemersi di Curon 😀 Anche con il lago ghiacciato deve mettere tanta soggezione…
Il Sudtirol è un rifugio per l’anima 🙂
È un piacere leggerti e ritrovare le tue foto!
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Temevamo di far parte anche noi di quei turisti, i nostri giorni in Val Venosta non sono coincisi per poco con il drenaggio e la pulizia del lago… La serie si caratterizza per dei dialoghi scritti che manco un b movie.. Ahahahah! Guardala solo se vuoi farti due risate😅 Grazie Orsa😍
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Ciao Alessia e family! Spero stiate bene, qui alla grande 🙂
Ho letto con piacere (coi miei tempi…!) il tuo nuovo articolo perchè anche per me quella zona era stata meta di un weekend lungo, nel nostro caso in moto, e ci aveva incantati!
La serie non l’ho voluta guardare, dopo aver iniziato la prima puntata: l’ho trovata anche io terribile, soprattutto dopo avere visto dal vivo i luoghi, e dopo aver conosciuto la storia reale così com’è accaduta. A tal proposito, se ancora non lo hai letto, ti consiglio un libro splendido di Marco Blazano, ‘Resto qui’. un bacio!
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Ciao Elena, che piacere ritrovarti! Tutto bene, grazie… Bianca cresce, si avvia verso il nono mese ormai, mentre il grande ha cominciato la prima elementare ed è entusiasta 😀
La Val Venosta è splendida e vorrei tanto tornarci per fare, come al solito, le cose con più calma. Mi piacerebbe noleggiare una bici, una canoa, vedere ancora più animali… Certo è che tornerei nella struttura che ci ha ospitati… Ci siamo proprio trovati bene! Grazie per avermi consigliato quel libro, non lo conosco.
Ti mando un abbraccio, a presto!
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