Provenza On The Road: Itinerario E Consigli Di Viaggio

La Provenza è stata la destinazione del nostro on the road estivo, una terra ricca e generosa che ci ha incantato ma che, per certi versi, ci ha anche messo in difficoltà.

Ma come“- direte voi- “sei andata in Provenza e non decanti i campi di lavanda immortalati indossando cappellini di paglia e gonne zingare svolazzanti?!”

Si sarà capito che siamo dei racconta viaggi atipici quindi, prima di servirvi “il bello” (e in un certo senso anche “l’ovvio”…), vorremmo parlare di certi aspetti organizzativi che non potevamo immaginare, ma che, col famoso senno di poi, ci avrebbe fatto comodo conoscere.

Il primo dei problemi è che… si fa presto a dire “Provenza”!

C’è la Provenza bassa, quella delle località famose sul mare della Costa Azzurra come Saint-Tropez e Nizza, e poi c’è la Provenza alta, quella collinare, più rustica, spesso all’interno di parchi naturali tutelati dalla regione. E’ un territorio talmente vasto e variegato che risulta difficile stilare un itinerario dando precedenza a certi luoghi piuttosto che ad altri. E anche quando avrete un elenco di località di priorità verrete comunque presi dal germe della smania del voler vedere ancora di più che vi sussurrerà subdolo “dai, quel borgo è di strada, ti basta una piccola deviazione“. E così, da che sulla carta avevate dieci villaggi, alla fine ne vedrete il doppio! Con il doppio dei chilometri percorsi e della stanchezza, s’intende…

Scherzi a parte, la stanchezza sarà dovuta non tanto al troppo guidare, perchè alla fine le strade francesi sono perfette e ben tenute (anche se per certi tratti devi fermarti quasi ogni chilometro per pagare un pedaggio ridicolo che però sommando può diventare un cifrone), quanto piuttosto al parcheggiare. I parcheggi in Provenza sono tutti a pagamento, ma quelli su strada sono molto pochi. Per avere più possibilità bisogna usare i garage che però sono tutti mignon. I posti macchina devono essere stati studiati quando evidentemente ancora non esistevano i suv e sono rimasti piccini, ovviamente anche per stipare più auto possibili. Molti garage sono sotterranei e lì bisogna fare attenzione perchè la vostra auto potrebbe essere considerata troppo grande o magari non sono ammesse vetture a gpl… A noi, in alcuni casi, non è stato permesso entrare lasciandoci al destino di girare per stradine troppo strette o troppo caotiche, come nel caso di Marsiglia.

Cambiando spesso località probabilmente cambierete spesso anche alloggio, e questo è un altro problema.

Perchè le case francesi non sono mai grandi abbastanza per ospitare una famiglia di 4 persone, a meno che non vi possiate permettere alloggi extra lusso, sia chiaro. Restando nel campo delle finanze medie della popolazione nazionale le case vacanze francesi in affitto per turisti sono scomode, “taaaanto caruccecome diceva la mitica Anna Marchesini, ma all’atto pratico poco pragmatiche. Non c’è ascensore negli edifici del centro storico, le scale sono spesso a chiocciola, strette e anguste, e portare su zaini, bagagli, passeggini ecc ecc è una vera faticaccia. Se leggerete “studio” per quattro persone, sappiate che avrete a disposizione un lettino da una piazza e mezzo dal quale usciranno i vostri piedi, voi che siete alte 1,65 metri!, mentre di là, tra un angolo cottura e la tv, c’è un divano letto e a quel punto nessuno spazio per le valigie, almeno tre nel nostro caso. Nelle case più antiche ci sarà poi una stanzetta dedicata esclusivamente al wc, e una a parte dove troverete lavabo e doccia. Questa è una cosa tipicamente francese, molti mi dicono sia una cosa comoda, ma per me è solo una ulteriore perdita di spazio prezioso…

Mentirei se non dicessi che siamo tornati da questo viaggio parecchio provati e a quel punto le cose sono due: o abbiamo sottovalutato un on the road con figlio di sei anni e piccola di cinque mesi oppure abbiamo sottovalutato la Provenza.

Forse non tutte le destinazioni nel mondo si prestano a viaggi itineranti, a un tipo di accoglienza itinerante, e il sud della Francia probabilmente fa parte della categoria. Le strutture che abbiamo provato, tutte scovate sui soliti portali come Airbnb o Tripadvisor, si sono rivelate tutte perfette a livello di posizione, ma alcune proprio scomode da vivere nel quotidiano. Inoltre quasi tutti facevano pagare a parte le lenzuola e gli asciugamani, non so se per la pandemia o se per consuetudine, però è bene tenerlo a mente per regolarvi quando fate i bagagli.

A prescindere da questo, però, vorrei spendere due parole per l’eccezionale accoglienza dei nostri host francesi, di solito tanto vituperati. Ebbene, abbiamo alloggiato in appartamento a Riez, ad Avignone, a Mauguio e tutti sono stati gentilissimi con noi: chi ha provato a parlare in inglese o addirittura in italiano, chi ci ha fatto la cortesia di farci trovare un seggiolone senza che lo richiedessimo, chi pacchetti di caramelle e vino di benvenuto… Con il loro garbo hanno tutti contribuito a farci sentire a casa.

Provenza on the road: il nostro itinerario

Vabbè, ma a parte le chiacchiere, alla fine che itinerario avete fatto?

Siamo partiti con la macchina da Roma, come abbiamo fatto l’anno scorso per il giro tra Friuli e Slovenia, un po’ perchè avere l’auto con sè è troppo comodo, soprattutto con i bambini, un po’ per evitare voli aerei soggetti a cancellazioni con conseguenti nuovi voucher per arricchire la nostra collezione (anche no).

Abbiamo diviso il viaggio con due tappe italiane all’andata e al ritorno, rispettivamente Genova e Lucca, e abbiamo approfittato degli spostamenti per alcune tappe intermedie. Questo il nostro percorso:

Roma- Genova (1 notte)

Genova-GrasseParco Regionale del Verdon con base Riez dove abbiamo soggiornato per 3 notti (Gole del Verdon, Lac de Saint Croix, Castellane, Moustiers-Sainte-Marie).

Parco Regionale del Luberon con base Avignone per 4 notti (Isle-sur-la-Sorgue, Fontaine de Vaucluse)

Pont de GardNîmesMauguio (Occitania) per 4 notti-Montpellier

Camargue (Saintes-Maries-de-la-Mer, Aigues-Mortes, Saline di Giraud)

Aix en ProvenceMarsiglia (3 notti)

Marsiglia-Lucca (1 notte)- Roma.

A vedere tutte queste località scritte nere su bianco adesso mi rendo conto del perchè ci siamo sentiti un po’ esausti…;)

Eppure, anche volendo tagliare l’itinerario qua e là, sapete che non avrei idea da che parte cominciare?!

Perchè la Provenza non è mai uguale a sé stessa, ogni regione è unica, autentica, capace di raccontare un pezzetto diverso di Mediterraneo, a modo suo.

Dalle tracce dell’antica Roma di Nîmes ai templari di Moustiers-Sainte-Marie ai Papi di Avignone.

Dai profumi di aglio e lavanda nei mercati, ai vini delle Terre de Sables, alla tapenade spalmata sul pane. E tutto passando per spiagge battute dal mistral, paludi di salicornia, saline rosa, oasi salmastre di cavalli selvatici e fenicotteri, mentre il clima si fa via via più arido e la presenza della pietra chiara battuta dal sole disorienta tanto che il visitatore quasi non sa più se si trova ancora in Francia o nella vicina Spagna, un altro Mediterraneo, ancora.

Provenza on the road: informazioni gestione Covid-19

Seguendo le indicazioni trovate sul sito della Farnesina Viaggiare Sicuri abbiamo capito che per l’epidemia da Covid-19 quest’estate in Francia bisognava esibire il green pass per qualsiasi attività ricreativa mentre per i bambini sotto i 12 anni al rientro in Italia era richiesto o il tampone 48 ore prima di varcare il confine italiano o quarantena preventiva per 14 giorni. Avendo io e Vale terminato il ciclo vaccinale già da aprile e maggio non abbiamo avuto nessun tipo di problema a ottenere il certificato verde, il fatto è che non esistendo una vera e propria frontiera tra Italia e Francia via auto nessuno ha effettuato alcun tipo di controllo superata Ventimiglia. Cosa ben diversa in Francia, invece, dove anche solo per sederti in un bar o in un ristorante a tutti controllavano il green pass. Come da noi non era obbligatorio l’uso delle mascherine all’aperto (ma noi le abbiamo messe comunque), e non c’era più coprifuoco. Devo dire che ho trovato massimi livelli di attenzione ovunque in Francia, dalla presenza del gel sanificante all’ingresso di qualsiasi esercizio commerciale agli ingressi scaglionati per accedere a diverse strutture.

A parte le nostre considerazioni personali, quello in Provenza è stato un viaggio magnifico, mai monotono, pieno di cose interessanti da fare e vedere, un viaggio evocativo dove mi sono sentita davvero a casa, forse, appunto, per quel piglio mediterraneo di cui parlavo prima.

Voi siete mai stati in Provenza? Quale itinerario avete scelto? Cosa vi è piaciuto e cosa no?

Pubblicato da

Vivo a Roma, sono farmacista, ho 43 anni. Due figli, tre gatti, un pastore maremmano. In viaggio con Vale dal 2004, mi piace pensare che si possa viaggiare anche solo con un buon libro, un film, una canzone. Il blog nasce per il piacere di scrivere, immortalare e condividere le nostre esperienze di viaggio in giro per l'Italia e nel mondo. Sono una blogger atipica, molto poco social e non mi piace apparire in foto. Sogno il Sud America, ma poi con il cuore torno sempre a Parigi.

15 pensieri riguardo “Provenza On The Road: Itinerario E Consigli Di Viaggio

  1. Un ottimo articolo, lo dico davvero: perchè scritto con la sincerità di cui ha proprio bisogno il viaggiatore che vuole mettersi ad organizzare un viaggio simile al vostro, colui che ha bisogno di consigli pratici ‘da amico’. Bravi!
    E…come ve la siete cavata con la piccola? Noi, per quest’anno, abbiamo lasciato da parte i viaggi itineranti, per fare…solo mare! 🙂

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    1. Grazie Elena! In effetti hai colto in pieno lo spirito dell’articolo, una chiacchierata tra amici a parlare dell’ultimo viaggio in famiglia… La piccola se l’è cavata abbastanza bene per quanto abbia molta meno pazienza rispetto al fratello, dorme poco, anche in macchina, e vuole essere costantemente intrattenuta. Abbiamo fatto molte soste, alcuni giorni non abbiamo fatto niente, semplicemente in ciabatte a goderci la roba che compravamo al mercato sotto casa. Però la fatica del viaggio itinerante in un posto come la Provenza, secondo me non particolarmente adatto per un on the road con bambini piccoli, aggiunta alle fatiche da genitore (sveglia alle tre per allattare, pappe, cambi pannolino ecc ecc) si è fatta sentire. Il prossimo anno sogno due settimane in montagna stanziali, senza macinare chilometri…;) Al mare abbiamo fatto un mese con la piccola ed era più agitata che mai… Grazie di cuore Elena! Tu come stai? Hai ripreso a lavorare? Un abbraccio!

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      1. Ohi ohi, insomma, delle vacanze poco rilassanti le vostre!
        Io si, ho ripreso a lavorare a settembre, ma me la riesco a godere ancora tanto fortunatamente… cresce così in fretta! Ed è così simpatica 🙂 un abbraccio anche a voi!
        Al prossimo articolo!

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      2. Mooolto poco rilassanti….ahahah!! Ci aveva abituati bene il primo figlio… Con le femminucce e in generale mi dicono i secondi, è tutto un altro paio di maniche! Bianca, figurati, è seconda e femmina….aiuto!! 😀

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  2. Bentornata! 😀
    “Un altro Mediterraneo ancora” è bellissima, e tutto quel pezzo ha il sapore del trailer di quel film di cui attendi l’uscita con impazienza. Ma Alessia a noi non occorre il “kit della Provenza”, noi zingare lo siamo dentro, e la gonna svolazzante la indossiamo sul cuore 😉
    Che bello tornare a leggere dei tuoi viaggi 🙂
    PS quella creatura bianca… che musetto dolce!!!!
    PPS: la tua cucciola da due giorni è la preferita dai cosiddetti grandi elettori 😛 (ok vado a nascondermi)

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    1. Non occorre il kit della Provenza, no…E’ una meta talmente famosa, raggiungibile, forse persino abusata che è stata raccontata in tutte le salse… mi sono presa in giro da sola perchè proprio non riesco ad adeguarmi agli influ… 😉 Dolcissima tu che ci sei sempre, anche quando ormai riesco a scrivere solo nei ritagli di tempo… diciamo che stavolta il covid è servito a qualcosa…ahahahah! Grazie sempre Daniela!
      ps: la creatura bianca è stata coccolata a dovere e non si poteva fare altrimenti tanto era socievole❤

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  3. Cara Alessia, continuiamo la chiacchierata allora. La Provenza è stato il mio primo viaggio in sidecar ed il primo con Luna; forse ricorderai. Ma non è solo per questo che lo ricordo con piacere. A parte i luoghi che ho visitato che mi hanno regalato forti emozioni, ho trovato molto comode le sistemazioni che avevo individuate. Tutte sistemazioni con angolo cottura. Ho trovato diverse catene alberghiere che avevano bilocali a disposizione con comodi parcheggi privati. Ho soggiornato persino in un castello per la gioia di Luna che si tuffò nella piscina. Felice di essere tornato a leggere i tuoi racconti 🙂

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    1. Fausto, io appena leggo il tuo nome e il tuo blog ho subito in mente due cose: la meravigliosa Luna e il tuo sidecar, che per me è come il cavallo dell’eroe, sai, il Ronzinante per Don Chisciotte e vai di altri esempi. Anche a me la Provenza ha lasciato bei ricordi, un insieme di colori, profumi, sensazioni che raramente ho trovato altrove. Gli alloggi però con due bambini piccoli sono stati propri scomodi da vivere nel quotidiano… Forse è stata solo sfortuna, ma pur avendo l’angolo cottura e delle posizioni favolose per una famiglia di quattro persone si stava proprio strettini… Felice io di questo ritorno sulle pagine del mio blog e di ritrovare te tra i commentatori. Grazie mille Fausto!

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  4. Ci sono stata tanti anni fa durante un weekend di Pasqua in cui ha sempre diluviato! È tra le mete che vorrei vedere la prossima estate, anche perché mi sa che l’idea di New York anche per quest’anno verrà accantonata.
    Ho apprezzato molto la sincerità del tuo articolo perché sicuramente sapere anche le cose negative aiuterà gli altri a organizzare al meglio il viaggio.

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    1. Se per estate intendi luglio secondo me è il periodo perfetto per vedere la Provenza. Ad agosto specialmente in certe zone come in Camargue o nel Parco del Verdon siamo morti per il caldo. Ma perchè pensi che anche per quest’anno salterà NY? Grazie Silvia! Spero che sia tutto ok…un abbraccio!

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      1. In effetti pensavo proprio ad agosto perché ho sempre le ferie in quel periodo – mi sa che allora meglio cambiare stagione perché non sopporto il caldo 😅
        Per New York più che altro non mi fido ancora in questo periodo. Mi sento più tranquilla ad aspettare ancora qualche mese.
        Bacioni 😘

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  5. ma ci credo che eravate esausti. io ho visto gli stessi luoghi in tre viaggi separati! 🙂
    il primo, per la lavanda è stato nel 2011 ed è stato bellissimo, lo sognavo da tanto e lo ricordo con gioia. noi abbiamo viaggiato con la gatta, quindi siamo stati in due agriturismi, uno a metà tra alta e bassa Provenza e l’altro a San Raphael (che avrò sicuramente scritto sbagliato), da dove facevamo gite giornaliere per le città e i campi di lavanda.
    un anno, invece, solo noi due abbiamo fatto Capodanno a Lione e poi da lì, sempre in macchina siamo andati a Bordeaux. per rientrare in Italia siamo scesi lungo la costa facendo diverse tappe, tra cui anche Nimes e il Pont du Gard. infine, quest’anno abbiamo passato un weekend a Marsiglia (che ci è piaciuta da matti).
    ma i nostri due vantaggi sono che viaggiamo da Milano, quindi siamo più vicini e che siamo solo in due, quindi sia la gestione sia gli spazi (e i costi) sono ben diversi.
    c’erano i campi di lavanda quando siete andati noi? a noi hanno detto che per il 14 luglio li mietono, quindi ad agosto è troppo tardi…

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    1. No, i campi di lavanda erano già stati tagliati. Anch’io avevo letto che già per la fine di luglio non se ne vedono più, ma credo che la Provenza sia più di questo quindi non ce n’è importato granchè. Marsiglia la abbiamo adorata anche noi, non vedo l’ora di riuscire a scriverne sul blog! Credo che mai come in questo viaggio ci siamo fatti prendere dalla smania del troppo voler vedere. Forse la pandemia ci ha reso ancora più impazienti di esplorare e viaggiare… Oppure siamo semplicemente noi che abbiamo perso l’abitudine a organizzare viaggi per bene…ahahah!! Grazie per la visita e per il commento! 🙂 Un saluto!

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