Lasciata Grasse sotto un principio di temporale, ci mettiamo in viaggio verso la seconda tappa del nostro on the road provenzale, il Parco Naturale Regionale del Verdon.
Con la sua superficie di oltre 180.000 ettari, il Parco Naturale Regionale del Verdon si è sviluppato intorno al corso dell’omonimo fiume dando vita a una serie di paesaggi ogni volta diversi e, turisticamente parlando, una gamma pressoché infinita di cose da fare e da vedere.
Proprio per questa vastità non è stato facile stilare un itinerario, ma prendendo come base Riez, dove abbiamo prenotato un appartamento per quattro notti, abbiamo inserito queste località:
Lago di Sainte Croix
Gole Del Verdon
Castellane
Moustiers Sainte Marie
In questo articolo vi raccontiamo la nostra esperienza in macchina nel Parco Naturale Regionale del Verdon in quattro giorni, strade, punti panoramici e borghi incantevoli che secondo noi non dovrebbero mancare in questa fetta di Francia.
Cosa vedere nel Parco Naturale Regionale del Verdon
Riez: l’antica colonia romana
Arriviamo sull’altopiano del Valensole, e precisamente a Riez da Grasse in quasi tre ore per via del traffico pomeridiano. Forse siamo troppo stanchi e non facciamo caso al cartello che vieta di parcheggiare l’auto nella piazzetta dove si svolge il mercato nei giorni festivi (domani è domenica); e infatti, ci accorgeremo nei giorni seguenti, la gendarmerie francese non perdonerà la svista (e la macchina verrà inesorabilmente usata come tavolino da picnic da un paio di francesi affamati).
Abbiamo appuntamento sulla Grand’Rue con la nostra host, una ragazza forse di origine rumena che non parla bene né l’inglese né il francese, ma che ci fa segno di seguirla.
Attraversiamo la cittadina a piedi e subito veniamo catturati dal carattere di Riez, vivace, piena di gente affaccendata nel via vai del sabato pomeriggio, con i suoi palazzi dalle facciate chiare, gli scuri color pastello e i viali all’ombra di platani secolari.
L’appartamento è al secondo piano di un palazzo storico che da fuori potrebbe sembrare disabitato o stregato e si rivela davvero troppo piccolo per le nostre esigenze di famiglia di quattro persone. Ma nonostante questo ci sentiamo accolti da Riez, dal suo straordinario mercato di campagna, dove si mescolano odori di fiori, di origano e di aglio, di formaggi e di quiche Lorraine, dalla musica dal vivo in uno dei tanti localini all’aperto, dai suoi caffè.
Riesco quasi a immaginarla durante i fasti del passato, quando divenne una colonia romana nel I secolo d.C. sfruttando la sua posizione strategica sulla collina di Saint-Maxime, a cavallo di tre valli, e poi nel Medioevo, durante il periodo di vescovado, quando le ricchezze favorirono la costruzione di una cattedrale e la città si fortificò di porte e mura di cinta.
Riez oggi ha saputo mantenere intatto il suo fascino di villaggio provenzale e si è rivelata una base ideale per visitare in tutta calma il Parco del Verdon.



Lago di Sainte Croix: un lago smeraldo creato dall’uomo
Lo avevamo visto dall’alto arrivando da Grasse e non abbiamo resistito a fermarci per scattare qualche foto tanto è d’impatto.
Il Lago di Sainte Croix è stato creato artificialmente negli anni ’70 per contenere le piene del Verdon, ma le sue acque verde smeraldo puntinato di windsurf e barche a vela colorate sono una tentazione a cui non saprete rinunciare, soprattutto se visiterete il Parco durante le roventi giornate estive. Noi abbiamo portato i bambini a fare un tuffo, ma per un vero bagno rigenerante provate anche le acque limpide e gelate del Verdon.
Gole del Verdon: il canyon più grande d’Europa
Le Gole del Verdon rappresentano il canyon più grande d’Europa. Forgiato dal lento e inesorabile scorrere delle acque del fiume Verdon, oggi delimitano il confine naturale tra il dipartimento del Var e quello dell’Alta Provenza.
Esistono vari sentieri da intraprendere a piedi per gli esperti di trekking e di arrampicata, ma i percorsi più consigliati dalle guide turistiche per poter vedere le Gole in macchina da nord e sud e viceversa sono sostanzialmente due, tenendo presente che nessun sentiero porta sul fondo del canyon: la Route des Gorges, nel dipartimento dell’Alta Provenza e che permette di visitare la sponda destra del fiume, e la Route de la Corniche Sublime, a sinistra del fiume, nel territorio del Var.
Ci sarebbe poi una deviazione sulla Route des Gorges, un sentiero circolare di una ventina di chilometri da percorrere sempre in macchina, che si chiama Route des Cretes.
La Route des Georges e la Route des Cretes sono le strade che abbiamo percorso noi.
Partendo a nord del Verdon, la Route des Gorges collega Moustiers Sainte Marie a Castellane passando per vari punti panoramici come il Point Sublime e il Pont de Galetas.
Il Pont de Galetas è il primo punto panoramico che incontriamo partendo dal Lago di Sainte Croix e dista solo pochi chilometri dal meraviglioso borgo di Moustiers Sainte Marie, che decidiamo di visitare al tramonto per sopportare meglio la calura. Procediamo fino a Castellane sulla strada RD952 poi, all’altezza di La Palud sur Verdon, deviamo per raggiungere il Point Sublime, un belvedere da vertigine sulla falesia imponente che sembra squarciare la terra fino a tuffarsi nelle acque verdi smeraldo del Verdon.
Da La Palud sur Verdon è possibile imboccare la deviazione per la Route des Cretes, allungando il giro panoramico di un’altra ventina di chilometri, facendo bene attenzione a fare scorta di acqua e carburante perché l’unico luogo abitato sarà il villaggio di La Palud sur Verdon all’inizio e alla fine del percorso. Il caldo soffocante e le temperature che troverete ad agosto inoltrato purtroppo saranno i vostri costanti compagni di viaggio.


Castellane: un villaggio medievale in mezzo alle montagne
Arriviamo a Castellane e subito veniamo attirati dalla chiesetta che svetta arroccata sulla cima del Roc, il monte che sovrasta e quasi accoglie questa antica cittadina che un tempo pare fosse protetta da ben 14 torri. La visita da noi programmata subirà un ritardo perché mi fermo con altre due signore francesi a soccorrere un cane che è stato lasciato in macchina con quelle temperature desertiche e con solo un filo d’aria dal finestrino. Gli abbiamo dato acqua e un po’ di ombra in più grazie a quei tappetini catarifrangenti che si usano in auto per non fare diventare rovente il volante, ma nell’attesa che arrivassero i vigili abbiamo speso buona parte del pomeriggio. Comunque la storia è finita abbastanza bene, i poliziotti sono arrivati e hanno fatto un sacco di domande ai due tizi che nel frattempo avevano finito il pranzo e che hanno dichiarato con una naturalezza che mi ha fatto venire i brivi di “aver lasciato il cane in macchina perché al ristorante non potevano portarlo”. Avrei fatto bene a seguire il mio istinto di spaccare il finestrino per salvare il cane…
Parentesi animalista a parte, Castellane sembra il tipico villaggio provenzale da film, con il municipio che si affaccia su una piazzetta dove hanno allestito un piccolo ma particolare mercatino di vasellame, alberghi e palazzi storici dall’aspetto rustico ma non trasandato (ecco forse cosa si cela dietro l’aggettivo “provenzale”), bar dove servono gelati dai colori vivaci. La Chiesa del Sacro Cuore con il suo ingresso scenografico dall’alto di una scalinata fa da preludio al labirinto di viali del centro storico dove si respira l’anima tipicamente medievale del posto.


Moustiers Sainte Marie: il borgo dei templari
Un borgo delizioso dove si respira una atmosfera come incantata, magica. Moustiers Sainte Marie è arroccato tra due rupi maestose e un ruscello poderoso la divide quasi a metà, divenendo una cascata. Dall’alto una stella dorata come sospesa tra i monti splende al tramontar del sole. La leggenda vuole che sia stata donata dal cavaliere Blancas alla sua città natale perché tornato a casa sano e salvo dalle Crociate. L’astro è ancora lassù come a vegliare sulle vostre teste per augurarvi buona fortuna. La passeggiata ci porta tra splendide sculture moderne, botteghe artigianali, boutique e bistrot all’aperto da dove proviene musica manouche. Scegliamo un piccola trattoria che affaccia sul lato di Aiguines, dove una insalata con formaggio di capra, fichi e miele del posto sarà la giusta conclusione per i nostri caldi giorni nel Parco Naturale Regionale del Verdon.




Voi siete mai stati nel Parco Naturale Regionale del Verdon? Quale itinerario avete fatto e quale borgo vi è rimasto più nel cuore?
Siamo stati lì vicino proprio quest’estate, in una vacanza tra sorelle e nipoti, puoi immaginare lo spasso! Eravamo più a sud, ma avremmo voluto salire alle Gole del Verdon per fare una gita in giornata in kayak o canoa. Purtroppo, abbiamo letto sul sito che quest’anno sono sospere tutte le attività di questo tipo per mancanza d’acqua, quindi alla fine siamo andati altrove. Pertanto, grazie per il tuo racconto, così le ho potute conoscere almeno un po’!
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Noi non abbiamo fatto attività simili, anche perchè Bianca aveva solo 6 mesi all’epoca… Questo viaggio lo racconto ora, ma in realtà è dell’anno scorso…eheheh…meglio tardi che mai, giusto? 😉 Ciao Elena, grazie per la visita! 🙂
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